La sconfitta contro il Milan, l’infortunio di Osimhen e a seguire quello di Giovanni Simeone conducono il Napoli ad un periodo sicuramente meno tranquillo e rassicurante rispetto a quelli trascorsi, costringendo di fatto mister Spalletti a trovare soluzioni alternative e tecnicamente offensive per i prossimi impegni di stagione, primo fra tutti è quello imminente di San Siro nella prima delle due di Champions League contro il Milan.  

Per i meno informati ricordiamo che all’attaccante nigeriano è stato diagnosticato una lesione distrattiva all’adduttore sinistro pertanto, continua a svolgere un lavoro individuale e differenziato, sia in campo che in palestra, con l’augurio di poterlo recuperare nei prossimi giorni. Per Cholito, invece, si attendono gli esiti degli esami strumentali per conoscere la diagnosi precisa del risentimento alla coscia destra avvertito nel match di campionato contro il Lecce.

Nel frattempo, anche Giacomo Raspadori, ieri, ha dovuto eseguire un allenamento differenziato ma, a differenza dei compagni di reparto, le sue condizioni non destano particolari preoccupazioni e resta indubbia la sua presenza e disponibilità a Milano; l’unico attaccante di ruolo a disposizione del mister.

Se il bollettino medico rilasciato dall’infermeria del Napoli non è dei più rassicuranti, rassicura invece, la posizione di classifica a nove giornate dalla fine del campionato che, salvo tragici imprevisti, dovrebbe consegnare il tricolore ai partenopei prima del previsto 4 giugno; a riguardo si attende solo la matematica certezza distante - ad oggi - 12 punti su 27 a disposizione, con la Lazio che dovrebbe praticamente vincerle tutte.

Stessa sorte anche in chiave Champions, dove il Napoli in questa stagione ha già raggiunto un primato mai ottenuto nella sua storia e che un successivo passaggio alle semifinali significherebbe raggiungere ciò che di impossibile era stato ipotizzato ad inizio stagione.

Certo, resta indubbio pensare che in questo momento gli uomini di Spalletti vivono un momento dove le energie devono fare i conti con un percorso fin d’oggi condotto in modo palesemente straordinario, ma comunque contrastante con chi dichiara e diffonde gratuitamente infondatezze spacciandole come momento di crisi o calo psicologico.

Stante ai fatti, i veri problemi non sono quelli del Napoli ma di quelle realtà che, nonostante la necessità di vincere per aggiudicarsi la prossima qualificazione in Europa, non riescono a totalizzare punti, frenando anche con squadre meno titolate, vedi l’esempio delle milanesi.

È pur vero che i conti si fanno alla fine e che gli esami non finiscono mai ma, al momento, chi necessita di ripetizioni per essere ammessi, di certo non è il Napoli… l’eccessivo, quindi, lasciamolo agli illusi.