Autonomia differenziata, la Corte Costituzionale boccia il referendum
La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo sull'autonomia differenziata: per la Consulta l'oggetto non è chiaro
Alla fine, il referendum abrogativo sull'autonomia differenziata non si farà. Nonostante il comitato promotore abbia raccolto la cifra di un milione e trecentomila firme raccolte e depositate a settembre dell'anno scorso, la Corte Costituzionale, che nella giornata di oggi si è espressa sul quesito referendario, alla fine ha deciso per l'inammissibilità del referendum.
A inizio dicembre, con l'ordinanza n. 13/2024, la Corte di Cassazione aveva dato il proprio via libera, ma la Suprema Corte, per legge, è titolata ad esprimersi sulla regolarità delle firme raccolte. Alla Consulta, invece, è toccato esprimersi nel merito del quesito. Ad oggi, però, è stato rilasciato solo un comunicato stampa che si sofferma laconicamente sul punto.
Autonomia differenziata, la Corte Costituzionale dice no al referendum: i motivi
Dichiara infatti la Corte Costituzionale nella nota emessa: "La Consulta ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo della legge sull'Autonomia differenziata delle Regioni. Ad emettere la sentenza sono stati gli attuali undici giudici della Corte Costituzionale (l'elezione dei quattro membri che devono essere scelti dal Parlamento, infatti, è ancora in corso, ndr). La Corte – prosegue il comunicato – ha rilevato che 'l'oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari'".
Prosegue il comunicato: "La Consulta si era già espressa il mese scorso in merito alla cosiddetta 'legge Calderoli', sottolineando ai fini di compatibilità costituzionali la necessità di correzioni su sette profili della stessa legge: dai Livelli essenziali di prestazione (Lep) alle aliquote sui tributi". Su quest'ultimo punto la Corte Costituzionale fa riferimento alla recente sentenza con cui aveva minato alle basi la legge Calderoli. Al momento non sono note dichiarazioni del governo e del comitato promotore.
La Corte Costituzionale boccia il quesito sull'autonomia differenziata: ma si terranno dei referendum
Nonostante la bocciatura del referendum sull'autonomia differenziata, la Corte Costituzionale ha dato luce verde per altri quesiti referendari: quello sulla cittadinanza e i quattro presentati dalla CGIL sul Jobs Act (licenziamenti illegittimi, licenziamenti e indennità sulle piccole imprese, durata massima del contratto di lavoro subordinato e responsabilità sugli infortuni dei lavori in appalto e subappalto).