Napoli, conferenza stampa De Laurentiis
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis in conferenza stampa per parlare dei ritiri estivi della squadra a Dimaro e Castel di Sangro.
(premi F5 per aggiornare la diretta)
Parla Aurelio De Laurentiis
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis presenterà i ritiri di DImaro e Castel di Sangro, c'è grande attesa anche per eventuali domande sul tema allenatore che nelle ultime ore è l'argomento che tiene con il fiato sospeso i tifosi degli azzurri.
Arriva con qualche minuto di ritardo, a Palazzo Petrucci, Aurelio De Laurentiis. Il presidente arriva accompagnato dall'AD del Napoli, Andrea Chiavelli.
Nicola Lombardo avverte che la conferenza stampa inizia a breve perché anche il presidente del Trentino ha avuto problemi con il ritardo del treno.
De Laurentiis: "Oggi non posso dirvi nulla sul prossimo allenatore, mi piace essere chiaro e ficcante. E al momento non posso perché siamo ancora a lavoro per costruire il Napoli del futuro. L'unica cosa che posso dirvi è che a breve arriverà il nuovo Direttore Sportivo, il cui nome avete già fatto circolare nei giorni scorsi (Giovanni Manna ndr)"
Per il 2024 farete di tutto per...? "Questa la prima domanda della stampa a De Laurentiis, che ha risposto così: "Stiamo ripartendo con una ricostruzione totale che non possono non considerare la temporalità. Bisogna investire bene e soprattutto non avere fretta.
Quando uno inizia un nuovo ciclo e un nuovo percorso tutto può avvenire anche grazie alla dea bendata, ma se vogliamo basarci su professionalità e imprenditorialità, allora bisogna fare programmazioni serie senza affidarsi alla fortuna. Noi siamo gli unici responsabili delle nostre azioni.
Io sapevo perfettamente che quest'anno non sarebbe andata con successo, tant'è che lo dissi anche, dissi 'quest'anno non competeremo per lo scudetto' ma era normale, era nell'aria, e io ho accettato di vivere questa grande soddisfazione dello scudetto ma di vivere anche questa misera annata che però serve anche per capire, per fare il punto, per verificare che quello che si era già verificato dal 20 marzo e che poi ha avuto una sua continuità avesse radici profonde e ben diverse da quello che gli altri potevano pensare.
Le situazioni vanno sempre vissute dall'interno, parlare è facile. Potrei dire di aver sbagliato a mandare via Garcia, chissà, ma di sbagli quando uno lavora se ne commettono, allora poiché in tutta la mia vita ho sempre vissuto e vestito le mie responsabilità, me le sono assunte tutte, anche se non dipendevano tutte da me.
Quindi io chiudo un capitolo, ne apro un altro che adesso scriviamo con quella stessa attenzione che ha permesso a questa società di essere l'unica ad avere per quattordici anni l'Europa come frequentazione. Poi se per una volta non ci vai non sarà una tragedia.
Faremo grossi respiri e gettate di aria, comprimeremo lo stomaco, ci concentreremo col cervello ossigenato e andremo avanti con grande passione. Se si lavora con passione non si perde, se si lavora tanto per campare, non va bene. Qui non abbiamo bisogno di campare, noi ci divertiamo a lavorare. L'essenza della nostra vita si basa sul lavoro".
De Laurentiis: "Stadio? Ristrutturiamo il Maradona"
De Laurentiis ha parlato anche del tema stadio: "Io sono stato un sostenitore di Bagnoli, però qui mentre il primo cittadino ovviamente pensa al 2032, io devo pensare a essere forte nell'immediatezza, quindi mi sono fatto una serie di domande e ho fatto delle analisi, ho pensato: chi me lo fa fare di andare in un territorio dove poi questo dicono 14 mesi, 18 mesi per due parcelle, poi c'è tutto il resto degli altri 185 ettari dove preventivano circa cinque anni? Dico: ma noi ci andiamo a immettere in un contesto che diventa un bordello totale con ruspe, macchinari, camion per fare cosa?
Che se c'è il bradisismo poi dobbiamo sgombrare 50mila persone e in uno stadio succede il putiferio. Io mi sono messo l'anima in pace, oggi ho chiamato i miei architetti, ho detto: vi do un input, io voglio metterci non più di due anni dal momento in cui metto mani all'ex San Paolo che deve essere fatto in un determinato modo. Quindi puntiamo sulla ristrutturazione del Maradona, a meno che Manfredi non farà promesse da marinaio.
Tra l'altro lui non c'è mai. Lui lo sa, gli dissi che qui non ho mai avuto bei rapporti coi sindaci. Mentre De Luca è un uomo del fare, col Comune di Napoli ho sempre fatto una fatica gigantesca per fare le cose. Io sono il motore vincente di quello stadio, siamo riusciti a portare Napoli al centro di un'Europa come fatto anche pubblicitario, ma mi viene dato lo stadio qualche ora prima, dobbiamo consegnarlo subito dopo e paghiamo quanto il Psg paga per uno stadio che ha in esclusiva totale e dal quale ricava più di cento milioni all'anno in una città che ha otto volte gli abitanti di Napoli.
Ma di che parliamo? Io ci metto i soldi miei, non ho bisogno di intrallazzi o finanziamenti, mi dovete firmare una cambiale in bianco di autorizzazione perché il primo che mi blocca i lavori mi alzo, me ne vado e in questa città non mi faccio più vedere perché sono stanco di questa gente che non sa dare seguito alle parole.
A settembre spero di poter mettere la prima pietra sul nuovo centro ci vorrà più di un anno, dieci campi di calcio, diecimila metri quadri di uffici etc. Ma devo trovare un posto dove le mamme possano stare tranquille di far arrivare i figli in sicurezza in pochissimo tempo dopo la scuola. Castel Volturno? No, basta, ci siamo stati. Faremo una cosa a un quarto d'ora da Napoli".
De Laurentiis: "Conte? Ne parlate voi"
Ancora De Laurentiis: "Conte? Ne avete parlato voi. Io ne ho parlato a novembre. Quando ho chiamato Sarri veniva dall'Empoli e mi scrissero 'fuori da questa città' e al termine del primo anno di Spalletti gli hanno bucato le ruote della macchina. Stiamo calmini, sembra ci sia solo un uomo pronto a guidare il Napoli verso lidi importanti. L'avevo detto e lo ripeto, sarà difficile ripetersi dopo lo scudetto.
Io non avevo mai vissuto una situazione così ed è chiaro che mi sono lasciato non condizionare, ma quando anche i media cominciano a dire 'va esonerato', 'bisogna esonerarlo', diventa anche questo disdicevole e poco propedeutico a delle soluzioni che abbiano del conservativo una funzione quasi fisiologica di attenuare errori che magari si sono commessi o che comunque erano nel corso della storia.
Non puoi obbligare gli allenatori ad allenare una società o non puoi fare in modo che la tua prima punta faccia ventotto gol e che non stia male e che magari abbia partecipato al 50% delle partite che avrebbe dovuto giocare. Io raccolgo tutto su di me, va benissimo, ma voglio dire, a un certo punto qualcosa la rimando anche al mittente".