Dopo il pareggio interno con il Milan che ha portato all’eliminazione dalla Champions League per la squadra di Spalletti è già tempo di riscattarsi, e l’appuntamento è a Torino con la sfida alla Juventus, che arriva dal passaggio in semifinale di Europa League e da una sentenza ancora in ballo che nell’attesa però ha riportato ai bianconeri i 15 punti di penalizzazione, trovandosi così in terza posizione, pienamente in corsa per un posto in Champions League il prossimo anno, la squadra di Allegri inoltre vorrà invertire il trend che li vede con due sconfitte consecutive nelle ultime due giornate di serie A. La Juventus ad oggi è la migliore squadra per rendimento della serie A nelle sfide casalinghe, 36 punti in 15 gare, con appena 12 gol subiti, solamente una sconfitta in stagione all’Allianz stadium. D’altra parte il Napoli è la squadra migliore in trasferta del nostro campionato, con 40 punti in 15 partite, 33 i gol fatti e solamente 8 subiti, 13 le vittorie, con 1 pareggio e 1 sconfitta. I precedenti tra le due squadre sorridono alla squadra di casa, che ha perso solamente 8 volte a Torino contro il Napoli, gli azzurri nell’era Spalletti hanno un bilancio positivo nelle sfide alla squadra di Allegri con 2 vittorie e 1 pareggio, ma a Torino il Napoli non vince dal 2018 (0-1), in uno dei match più memorabili tra i precedenti delle due squadre, da quel momento 1 pareggio e 4 sconfitte.

Andiamo ora ad analizzare le caratteristiche tattiche della squadra di Allegri, in vista del big match nella serata di domenica 23 aprile.

Lo schieramento tattico

La Juventus solitamente scende in campo con il 352, che all’occorrenza può trasformarsi in 433, infatti la caratteristica principale dell’undici di Allegri è la duttilità dei centrali difensivi nella linea a 3, e degli esterni nel centrocampo a 5, ruolo fondamentale lo ricoprono sulla catena di sinistra Danilo e Kostic, il brasiliano infatti parte da centrale per poi in fase di possesso alzarsi sulla metà campo facendo così partire l’azione con Kostic che va a formare un attacco a 3, il che è indispensabile per gli attacchi bianconeri data la fisicità della squadra e l’abilità del serbo nel crossare trovando i compagni al centro area. I numeri di Danilo evidenziano questa sua copertura totale del campo, infatti come si vede dalla heatmap ricopre sia il centro sinistra che il centro destra, talvolta arrivando a giocare anche sulla trequarti esterna, non a caso è il difensore con più palloni giocati di media (70), 84% la precisione con 17.5 passaggi riusciti (74%) nella metà campo avversaria, anche qui è il migliore nel reparto difensivo bianconero, inoltre fa sentire il suo peso anche in zona offensiva, per lui 3 gol e 3 assist finora.

A centrocampo inamovibile il francese Adrien Rabiot, la mezz’ala capace di dare fisicità e soprattutto passo a una manovra fin troppo statica, molte delle incursioni juventine partono dalle sue accelerazioni sul centro sinistra, e spesso è proprio lui a concludere l’azione, già 8 infatti le reti in serie A, al francese viene chiesto anche sacrificio in zona arretrata, per lui oltre il 55% sui contrasti vinti con 0.9 dribbling subiti, questo per coprire la zona sinistra del campo, il più delle volte affidata a Kostic che è tanto importante in fase offensiva (8 assist) quanto limitato in ripiego (40% circa i contrasti vinti e 13 possessi persi di media). In mezzo alle due mezz’ali la scelta ricadrà probabilmente su Locatelli, il che deriva soprattutto dall’avversario, Locatelli infatti permette ad Allegri di avere più copertura e pericoli offensivi nell’inserimento rispetto a Paredes, che invece per caratteristiche è un regista puro, e che va in difficoltà quando si affrontano squadre che prediligono il possesso palla e il dominio territoriale, come per l’appunto il Napoli. Locatelli viene utilizzato infatti da centrale box to box, presente in manovra con circa 56 tocchi e 2 opportunità create, 82% la precisione, 76% nella metà campo avversaria, e bravo nel ripiegare davanti i centrali di difesa, 1 recupero, 1.7 salvataggi e oltre il 55% di contrasti vinti con 0.6 dribbling subiti per partita.

In attacco sia Vlahovic che Milik sono poco coinvolti nella manovra, per loro circa 25 tocchi di media e 7 passaggi riusciti in zona offensiva, 8 i gol del serbo, 6 le reti del polacco, entrambi rappresentano una risorsa nell’attacco alla profondità e nella ricerca di fisicità in mezzo all’area sfruttando i cross degli esterni, in particolare dalla sinistra sull’asse Danilo-Kostic.

Il match

Il match sarà probabilmente ostico per entrambe dal punto di vista innanzitutto fisico, condizione data dalle partite giocate in Europa dalle due squadre, dal punto di vista tattico però, sarà una partita in cui il Napoli avrà il controllo del gioco, infatti i bianconeri sono decimi per possesso palla (49%) e il 68% dei gol subiti (17) arrivano da azioni manovrate, a difesa schierata, cercheranno comunque col pressing di chiudere la transizione avversaria sull’esterno, in particolare in costruzione con Di Lorenzo (83 tocchi, 86% di precisione), è da lui che il Napoli il più delle volte inizia la manovra, ed è lì che la Juventus cercherà di aggredire con Kostic e Rabiot pronti al raddoppio, e con Locatelli e Danilo a dare copertura. Il baricentro basso dei padroni di casa inoltre potrebbe togliere soluzioni in profondità al Napoli, importanti quindi gli uno vs uno sugli esterni, in particolare a sinistra cercando di sfruttare il mismatch tra Kvaratskhelia e De Sciglio (o Cuadrado), giocatori che fanno fatica nel contenere il passo dell’esterno georgiano che finora ha collezionato 2 dribbling riusciti di media e 13 grandi opportunità con 1.7 passaggi decisivi per partita.

Dal punto di vista offensivo i bianconeri attaccano soprattutto sulle zone esterne del campo, con le mezz’ali che si inseriscono per chiudere l’azione, questo perché contro squadre che vogliono comandare il gioco non sono in grado di tenere il palleggio, 167 i passaggi di media riusciti in zona offensiva (71%), e di conseguenza cercano immediatamente la verticalizzazione passando per i piedi degli esterni, in particolare Di Maria (o Chiesa) e Kostic, 74% infatti le azioni offensive sulle corsie laterali, 40% a sinistra dal serbo che ha già collezionato 8 assist ed è primo nella Juventus per passaggi decisivi (1.9) e grandi opportunità create (10).

Un’importante soluzione offensiva per la Juventus è rappresentata dai calci piazzati, ben 16 le reti in questa stagione (34% dei gol segnati), 13 sono arrivati in casa, i bianconeri sono la squadra più pericolosa da questo punto di vista del campionato, a seguire proprio il Napoli, che ha segnato 15 gol da calcio piazzato e ne ha subiti solamente 2, 3 i gol subiti da questa situazione per la Juventus. Sarà dunque importante focalizzarsi sui duelli fisici, in particolare con la copertura su Danilo e Rabiot, da loro sono arrivati il 50% delle reti da calcio piazzato, assente Bremer, altro giocatore pericoloso in tal senso.