Carlo Gioia, giornalista di “Si Gonfia La Rete” ha intervistato Antonio Pannone, sindaco di Afragola. L’Intervista ha avuto ad oggetto il possibile nuovo centro sportivo del Napoli e potrete leggerla qui su Napoli Network.

“Parliamo di 25 ettari, perché sono più equilibrati alla zona dove dovrebbe sorgere la struttura. Il progetto del Presidente #DeLaurentiis è molto ambizioso, mira anche a realizzare strutture di supporto, come la foresteria o addirittura una scuola. Il modello, insomma, è quello dei grandi club internazionali.”

In tal senso, l'idea è quella di sviluppare una vera e propria cittadella dello sport?

“Si, al servizio di tutte le squadre del Napoli: dalle giovanili alla prima squadra. De Laurentiis si è confrontato anche con dei tecnici e ci sono delle bozze, si immagina anche la localizzazione che può essere a ridosso della Stazione dell’alta velocità, li dove grazie al PUC (nuovo piano urbanistico), che abbiamo approvato in consiglio comunale dopo 47 anni, è possibile. Il progetto parte dai campi ma si estende per garantire l’armonia di una vera e propria cittadella, con ingressi anche autonomi e strutture che possono essere al servizio di chi vuole seguire le attività come gli allenamenti. Diciamo un «all inclusive», che sarebbe un chiaro salto di qualità rispetto ai limiti dell’attuale struttura di Castelvolturno.”

De Laurentiis, stando alle sue parole, sembrerebbe convinto nel realizzarlo ad Afragola?

“Io ringrazio il presidente per l’accoglienza squisita e credo che la determinazione ci sia. Il problema è creare i percorsi di ordine procedurale per poter realizzare il tutto, visto che abbiamo a che fare con un’area privata. Il PUC c’entra perché crea la cornice che salvaguardia le destinazioni di quell’area, ma ovviamente c’è bisogno di una struttura operativa che concluda la fase degli espropri o della compravendita. Ad esempio: se un privato si intestardisce e vuole 10 milioni, è ovvio che il percorso si complica. De Laurentiis dice sempre burocrazia zero, ma c’è bisogno di una mission che rifletta anche i bisogni dei cittadini. I ritardi burocratici preoccupano il presidente, che è molto determinato e vorrebbe mettere la prima pietra per la primavera del prossimo anno.”

Avete già un’idea sui tempi tecnici che potrebbero volerci?

“Bisogna fare in modo che ci sia la disponibilità di queste particelle di proprietà privata per consentire l’intervento. Il Napoli è pronto ad investire svariati milioni di euro, ma bisogna garantire la disponibilità di queste aree. Si imaginano dei percorsi amministrativi, con il coinvolgimento dell’amministrazione comunale. Nel momento in cui inizieranno le trattative si avranno dei tempi più chiari.”

Qualora, quindi, dovessero essere trovati tutti gli accordi, dalla prima pietra alla realizzazione del progetto quali sarebbero i tempi?

“Io credo che, con i tempi del presidente, nel giro di massimo 12 mesi l’opera può essere completata. İl problema restano i tempi per avviare e concludere le trattative.”

Avete in programma di introdurre nuove linee di collegamento per facilitare l'accesso alla nuova “cittadella” del Napoli?

“Non dipende solo dall’amministrazione comunale, ma sono interventi già programmati e che verranno realizzati al 100%. De Laurentiis ci ha dato un’immagine evocativa quando diceva: «Io so bene cosa significa venire da Los Angeles, atterrare a Roma, prendere l’alta velocità e arrivare ad Afragola, dove posso scendere e a piedi raggiungo la cittadella sportiva.» Questo, purtroppo, a Castel Volturno non è possibile.”

Oltre lo sport, significa tanto anche per il sociale…

“Certo, lo stesso presidente ci ha tenuto a sottolinearlo. De Laurentiis intende garantire anche la fruibilità di una parte delle strutture ai giovani, che possono anche avere a loro disposizione una scuola calcio. Sono tutti discorsi da valutare, potrebbero esserci novità verso la fine di agosto o gli inizi di settembre.”


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