La Serie B è sempre stato un campionato difficile, lunghissimo. Dispendioso, infinito, di foga e agonismo puro. Il campionato di chi doveva farsi le ossa, dei ragazzi forti già a venti anni ma che dovevano assaporare il sapore della terra e della polvere. Il rumore dei contrasti e la puzza del fango. Chi superava queste prove, era pronto per il salto. Era pronto per la Serie A, il torneo di calcio più difficile al mondo.

A tal proposito, mi è capitato in questi giorni di leggere la classifica marcatori della serie B dell'annata 1993 - 1994. Classifica che poteva essere tranquillamente quella della serie "maggiore". Fu vinta dall'evergreen Agostini, il Condor. Nelle primissime posizioni comparivano, in ordine di gol segnati: Oliver Bierhoff, Gabriel Batistuta, Enrico Chiesa, Andrea Carnevale (che si avviava al ritiro), Pippo Inzaghi, Dario Hubner e Christian Vieri.

Il tedesco Bierhoff era un attaccante fortissimo, soprattutto di testa, che fece grandi annate all'Udinese e segnó il primo golden gol della storia del calcio, in finale dell'Europeo del 1996 contro la repubblica Ceca, che valse alla Germania il titolo. Passò al Milan e vinse il campionato mettendo a segno la bellezza di 19 reti. Batistuta non ha ovviamente bisogno di presentazioni, essendo stato uno degli attaccanti più forti della storia del calcio, fonte di ispirazione per chi si avvicinava, e tutt'ora di avvicina, al ruolo di attaccante. Enrico Chiesa, il papà dello juventino Federico, era un calciatore molto versatile, forte sia come punta centrale che come seconda punta, accanto alla prima come rifinitore. Fece una grande annata alla Sampdoria e vinse la Coppa Uefa al Parma da capocannoniere. Giocò anche in nazionale. Pippo Inzaghi nemmeno ha bisogno di presentazioni, così come Bobo Vieri. Attaccanti straordinari, capaci di siglare in ogni modo e che hanno segnato un'epoca anche abbastanza lunga. Dario Hubner è stato, invece, un attaccante straordinario e sottovalutato. Dedito ad albe stanche (cit), fu il finalizzatore perfetto di Roby Baggio, in quel Brescia tanto bello quanto struggente. Il cantautore Calcutta gli ha addirittura dedicato una canzone.

I capocannonieri della B degli ultimi dieci anni

Come detto, una serie B che regaló poi alla massima serie dei calciatori importanti, dei rapaci di area di rigore, degli atleti a tutto tondo, figli di quei campi di terra battuta dove solo se eri fenomenale ne uscivi indenne e facevi carriera. Oggi la serie cadetta non vive più di quelle fantastiche storie e di quei ragazzi in rampa di lancio, basti vedere i marcatori degli ultimi dieci anni.

Il campionato di B del 2012-13 vide come capocannoniere Cacia, seguito da Ardemagni, Tavano e Paulinho. Nessuno di questi ha avuto fortuna in serie A. L'anno dopo fu il turno di Mancosu, seguito ancora da Tavano, Babacar e Pavoletti. Quest'ultimo fece qualche cosa di buono a Cagliari nella massima serie, addirittura arrivò al Napoli dove però naufragó dopo solo un anno. Babacar qualche buona giocata a Firenze e nulla più.

Nell'annata 2014-15 El diablo Granoche, assieme a Catellani e Cocco vinsero la classifica marcatori con 19 segnature. Nessuno di loro ha lasciato il segno in A. Con 18 reti chiuse l'arciere Calaió, attaccante fortissimo per quella categoria ma che in A solo una volta è arrivato in doppia cifra col Siena.

Nei tre anni successivi, e precisamente dal 2015 al 2018, ci fu Ciccio Caputo che segnò più di tutti. 17 gol nel 2015-16 (preceduto solo da Lapadula), 18 gol nel 2016-17 (dietro Pazzini a fine carriera e Ceravolo), e capocannoniere l'anno dopo, con 27 reti stagionali. Quindi il salto in serie A, a 30 anni. Con 183 presenze e 64 gol nella massima serie, è il miglior attaccante degli ultimi 10 anni che dalla serie B è passato alla serie A. Buon attaccante sicuramente, esploso anche tardi, ma sicuramente lontanissimo da mostri sacri come Inzaghi, Vieri o Batistuta. Ma lontanissimo anche da Chiesa o Bierhoff.

Negli ultimi quattro anni, chi invece ha segnato più di tutti nella cadetteria è stato Massimo Coda. 21 gol nel 2018-19, preceduto solo da Donnarumma, e addirittura capocannoniere per due anni di fila, nel 2020-21 e 2021-22 (22 e 20 gol). Si è reso protagonista di due promozioni (Benevento e Lecce) ma nessuna delle due società ha puntato su di lui nella massima serie. Oggi gioca col Genoa e con 10 gol si è reso protagonista di un'altra promozione. In generale, Massimo Coda ha fatto 42 presenze in A e solo 6 reti.

Si deve tornare indietro di oltre dieci anni per vedere qualche calciatore, protagonista in B, esplodere in A. E bisogna tornare al Pescara di Zdenek Zeman, che in una sola annata fece emergere due attaccanti importanti: Lorenzo Insigne, divenuto capitano del Napoli e protagonista assoluto di anni importanti per il club partenopeo, e Ciro Immobile, capitano della Lazio a suon di gol. Tutti e due, nel 2021, sono diventati campioni d'Europa con la nazionale italiana.

La differenza è notevole, anche clamorosa per certi versi

Trent'anni fa la serie B sfornava attaccanti fortissimi. Anche dei fuoriclasse. E che una volta arrivati in A si consacravano definitivamente nei grandi palcoscenici. Oggi no. Oggi esistono attaccanti di categoria. Calciatori che nella serie cadetta segnano a raffica ma che nessuno pare puntare in serie A, nemmeno club di bassa fascia.

Le domande sono d'obbligo: cosa è cambiato in trent'anni? Possibile che in B, da più di dieci anni, non si consacri un attaccante? Possibile che nessun club di A, anche chi è condannato ad una quasi sicura retrocessione, punti su una punta che in B fa il suo dovere?

Per chi scrive le risposte sono una via di mezzo. Perché sicuramente la qualità degli attaccanti è diminuita, nonostante oggi si segni di più, ma esiste anche una sorta di paura nel puntare su questi ragazzi. Chissà, forse il problema degli attaccanti in Italia potrebbe essere risolto in questo modo, e cioè tornare a puntare su ragazzi di 20 anni che prima dovrebbero mangiare polvere in B e poi dare loro le chiavi della A.

Se ci fosse oggi, in B, un ragazzo di 20 anni di nome Pippo Inzaghi qualcuno scommetterebbe tutto su di lui?