Gli uomini di Spalletti tornano al Maradona, dopo aver festeggiato il tricolore in terra friulana, accompagnati da una marea festante e completamente tinta d’azzurro. Le due curve regalano una coreografia e un’atmosfera da brividi, mentre l’ottima Fiorentina omaggia gli azzurri col pasillo de honor. I convenevoli però durano fino al fischio d’inizio, quando i ragazzi allenati da Italiano fanno capire di non essere venuti a Napoli solo per godere della splendida giornata primaverile.

Spalletti mescola le carte, con cinque cambi rispetto al canonico undici, rispolverando Demme in cabina di regia, Ostigard al fianco di Kim al centro della difesa e Raspadori a supporto di Victor Osimhen. Buona partenza dei viola che al minuto 15 impegnano Gollini, oggi tra i pali al posto di Meret, ad un intervento tutt’altro che semplice su colpo di testa di Jovetic ed è sempre il serbo, tre minuti dopo, a chiamare in causa il portiere azzurro, bravo in uscita a respingere di piede. Il Napoli incassa il colpo, ancora intontito dalla sbornia post festeggiamenti come in preda al più classico degli hangover e non riesce a trovare Raspadori tra le linee, mentre Demme soffre oltremodo la fisicità di Amrabaat e Duncan che recuperano palloni su palloni.

Gli azzurri provano a darsi una scossa e con una bella combinazione Elmas trova Di Lorenzo, ma il tiro del capitano - ennesima prestazione eccellente - è centrale e finisce tra le braccia di Terracciano. La prima frazione si chiude con Osimhen che, imbucato dal solito Elmas, resiste alla marcatura di Igor trovando solo l’esterno della rete da posizione defilata e Lozano costretto ad abbandonare il campo per un problema al ginocchio, con Kvara pronto a subentrare.

Gli azzurri chiudono con uno striminzito 41% di possesso palla e Spalletti, quindi, opta per un doppio cambio lasciando Demme e Raspadori negli spogliatoi per Lobotka e Zielinski. La ripresa è tutta un’altra musica e proprio lo slovacco va al recupero palla altissimo nell’area fiorentina, costringendo Amrabaat al fallo e l’arbitro a fischiare il rigore, siamo al secondo minuto. Sul dischetto va Osimhen che allarga il piattone e fa partire un destro prevedibile e a mezza altezza che trova i guantoni di Terracciano, si resta sullo 0-0.

Il Napoli aumenta i giri, con Kvara che fa ammattire il malcapitato Venuti e Osimhen che prova a farsi perdonare al minuto 63, strappando palla a Milenkovic, per poi superare Terracciano con un dolce pallonetto che però bacia la traversa. Tutto reso vano dal fischio arbitrale che punisce l’irruenza del nigeriano nel contrasto col capitano viola. Gli azzurri continuano a spingere e dall’ennesima incursione dall’ala mancina trovano il secondo rigore della giornata. E' il solito Kvaratskhelia a puntare la linea difensiva di Italiano, una finta, una sterzata e sul successivo allungo Nico Gonzalez si lascia ingolosire dal pallone mettendoci la gamba. Il tocco è leggero, ma netto e il georgiano non si lascia pregare andando giù. Dopo un breve check del VAR sul dischetto ci va ancora Victor che non cambia angolo, spiazzando questa volta il portiere con il gol numero 23 del suo strepitoso campionato.

Dopo il vantaggio gli azzurri rifiatano e la Fiorentina inizia ad attaccare a testa bassa creando due clamorosi occasioni, ma sia Nico Gonzalez – piattone largo da centro area - che Kouame – pallone oltre la traversa a pochi passi dalla porta - graziano Gollini e permettono al Napoli di ritrovare quella vittoria che al Maradona mancava da quasi due mesi.