Napoli Spal, le idee di Garcia viste sul campo
Partiamo subito col dire che la preparazione fisica ed atletica del prof. Rongoni è totalmente diversa rispetto a quella di Sinatti. In questi giorni di ritiro a Dimaro si è lavorato tantissimo sul volume e sulla condizione aerobica. Sedute lunghe con carichi importanti per tutti i calciatori. Normalissimo avere gambe pesanti ed imballate durante le prime uscite stagionali. In quel di Castel di Sangro, inizierà la seconda fase della preparazione messa a punto da Rongoni, quella più importante e delicata: diminuiranno i carichi di lavoro, ma aumenterà (di molto) l’intensità delle sedute, con maggiori rischi per i calciatori. Servirà massima attenzione e scelte individuali per ogni singolo calciatore. Infine la terza fase sarà quella classica, che porterà all’inizio del campionato, si spera nel miglior modo possibile.
Napoli Spal, analisi del match
Nel primo tempo è stato molto interessante vedere il lavoro soprattutto di Elmas che si abbassava di continuo in aiuto a Demme, o in sostituzione del tedesco quando si alzava di qualche metro. Come abbiamo sempre detto, Garcia vuole dare nuovi soluzioni offensive al gruppo: abbiamo visto tanti uomini interscambiarsi tra le linee per dare supporto a Simeone: gli inserimenti di Folorunsho ed Elmas, Zedadka, Olivera, qualche volta anche Zanoli, e gli attacchi alla linea con movimento a mezzaluna di Politano. In fase di non possesso, su richiesta di Garcia – proprio perché la condizione fisica non era delle migliori – la squadra si è difesa con un 4-5-1 e baricentro più basso.
Nella ripresa sono entrati tanti titolari e la musica è cambiata notevolmente. Baricentro più alto e forte pressing anche in fase di non possesso, con il solito Zielinski in supporto di Osimhen in prima battuta, Lobotka alto sul play della Spal ed Anguissa pronto in marcatura preventiva. Molto interessante la prova di Raspadori sul versante destro offensivo. E’ un calciatore veloce che puo’ tranquillamente attaccare la linea se necessario, rientrare più dentro il campo per aprire dal lato opposto, calciare in porta (anche di sinistro) e dialogare con la prima punta. Ha funzionato bene la catena di sinistra, con continui scambi di posizione e triangolazioni tra Olivera, Zielinski e Kvara. Ottimi e frequenti gli inserimenti centrali delle mezzali Anguissa e Zielinski.
La nuova vita di Raspadori e del Napoli
Davvero interessante la prova di Raspadori. È stato bello vedere la mano dell’allenatore su questo aspetto. Partita nella partita per Jack. Occupazione degli spazi in verticale e in obliquo. Spesso sotto punta. Fraseggio ultra rapido con la punta nigeriana pronta a favorire Zielinski e Anguissa. Bene anche gli esterni dal lato opposto più dentro il campo proprio come visto con Spalletti, ma con la variante continua di raccordo sempre con Osimhen. Tanti calci da fuori area sempre da parte di Jack. Chiave veramente importante per questo calciatore e questo allenatore.
Penso davvero che nel prossimo campionato potremmo vedere Raspadori con questi compiti da mvp del team.
Vederlo a destra può sembrare roba da folli. Ma è molto interessante in quella posizione perché ambidestro e soprattutto è tecnicamente molto forte.
Si è cercato un fraseggio continuo di scambi veloci grazie proprio alla sua propensione al gioco e alla tecnica di base. Questa è una situazione che può fare la differenza per far sì che il giovane nazionale italiano riesca ad esplodere anche in maglia azzurra, bypassando la concorrenza spietata a cui verrebbe sottoposto se utilizzato solo da punta o seconda punta. Ovvio che fin qui siamo ancora in una fase embrionale del progetto tattico che, per vedersi compiuto, necessita di ritmo e forma fisica, attualmente assenti dato l’immediato inizio della preparazione.
La posizione di Raspadori e la sua interpretazione del ruolo può favorire altri aspetti della manovra d’attacco azzurra. L’ex Sassuolo, per come lo abbiamo proiettato nel futuro, potrebbe essere la sintesi tra Lozano e Politano. La capacità di lavorare il pallone con il destro e con il sinistro, gli permetterebbe di attaccare il fondo - come il messicano - e di venire nel campo - come ama fare il ventuno. Da questa polivalenza, ne trarrebbe beneficio in primis Di Lorenzo, che specularmente ai movimenti di Jack può decidere se venire nel campo o attaccare il fondo non dando riferimenti agli avversari.
Anche gli interni di centrocampo potrebbero avere vantaggi. La ricerca del terzo uomo da inserire in area avversaria, può essere facilitata se a trattare il pallone, in velocità, c’è un piede educato, anzi due, come quello di Raspadori. Più inserimenti, più gol dei centrocampisti.
I potenziali vantaggi della posizione che Garcia sta studiando per l’ex Sassuolo, andrebbero a facilitare anche Osimhen in quei match in cui è costretto a lottare contro le difese a tre. L’occupazione ibrida di Raspadori tra braccino e quinto, se coadiuvata da un ritmo palla altissimo, rischia davvero di far ammattire gli avversari, impegnati senza tregua in un sacrificio fatto di scalate perpetue per evitare di concedere spazi dietro la linea.
Siamo alle proiezioni, abbiamo potuto osservare scarsi 35 minuti di dinamiche su un campo pesante e sotto una pioggia battente, ma a volte basta poco per volare con l’immaginazione.