La partita di Como è terminata con una sconfitta che fa molto male al Napoli che perde così la vetta della classifica in favore dell’Inter. Più della sconfitta fa male però vedere nel 2025 episodi di razzismo territoriale e di aggressioni per via della propria provenienza.
La testimonianza agghiacciante
La redazione di Napoli Network cita la testimonianza di Ylenia Agata, che era presente al Sinigaglia.
È Domenica e sei in trasferta a Como con tuo padre.
Esci dallo stadio, hai ancora la sciarpa del Napoli e i commenti della gente che hai intorno non sono molto carini, ma non sei a casa tua, il Napoli ha perso e allora fai silenzio.
Ci sono anche mamma, suo cugino (di Como) con il figlio, Giorgia e nonna (povera nonnina) che, insieme a noi per il week end, nel frattempo ci avevano raggiunto fuori lo stadio.
La strada è ancora lunga e le provocazioni e i commenti continuano. Osservo mio padre.
A un certo punto: “Sono i soliti delinquenti questi napoletani, delinquenti!”
I toni diventano più concitati.
“Scusa, ma delinquenti a chi?” “È vero, siete dei delinquenti!”
RISSA
Mi metto in mezzo per dividere mio padre da questa banda di inetti.
Delle donne adulte ed indemoniate, probabilmente sarei potuta essere loro figlia, continuavano ad urlarmi “Terrona di merda, sei una terrona di merda!”.
E niente, mi bolle il sangue.
Il razzismo anti meridionale non esiste e i napoletani sono solo dei permalosi.
Una testimonianza della vicenda
Gratteri, Procuratore della Repubblica, afferma che il fermento culturale che c’è a Napoli non esiste altrove in Italia. Che, dati alla mano, il numero di teatri e di biglietti teatrali venduti a Napoli è maggiore rispetto alle altre città italiane. E poi c’è Peppino da Como che mi deve gratuitamente dare dell’analfabeta mentre cammino tranquilla con la mia sciarpetta. Perché? Come è possibile?
Perché la narrazione è sbagliata, ma peggio ancora (secondo me), perché c’è poca coscienza di sé. Fin quando alcuni Napoletani crederanno e affermeranno con spregio che la Napoli vera, quella che prevale, è subcultura e Rita De crescenzo & co, questa storia del razzismo gratuito non finirà mai.
Questo è il motivo per cui sono “permalosa”. Perchè sono una persona perbene e non voglio essere insultata gratuitamente. Perché la discriminazione ed il luogo comune vanno combattuti. Ora e per sempre.
2025: incredibile assistere ancora a queste storie
Siamo al 23 febbraio 2025 ed appare surreale sentire queste storie. Nel mondo non dovrebbe esserci alcun episodio di questo tipo, soprattutto nei confronti di tifosi non organizzati, che di fatto sono assolutamente indifesi ed incolpevoli. I tifosi del Napoli residenti in Campania sono stati allontanati per mesi dagli stadi poiché portatori, a detta delle autorità, di problemi di sicurezza. Forse però sarebbe il caso di guardare bene quali sono gli atteggiamenti delle varie tifoserie prima di punire in modo draconiano solo una parte. Altrimenti non è più una giusta sanzione, ma un accanimento ingiustificato.