Il Napoli ha speso 60 milioni per Lukaku e lo deve anche aspettare
Chi spende 60 milioni per un trentunenne non rivendibile, lo fa perché ha bisogno di immediatezza. Per avere il futuro ora. Invece, il Napoli si è ritrovato un mucchio di passato e statistiche. In pratica, 60 milioni di nostalgia.
La scelta di investire, tra stipendio lordo e cartellino, ben 60 milioni su Romelu Lukaku, al momento, sembra essere la più out of contest della gestione di Aurelio De Laurentiis.
Siamo alla nona giornata di campionato e del belga che fu a Milano nemmeno l'ombra. Non era complicatissimo prevederlo in estate. Il trentunenne, nelle ultime tre stagioni, non ha dato segnali di futuro. Strano che uno come Antonio Conte l'abbia letta diversamente e con lui tutti i suoi fedelissimi tifosi del Napoli.
Eppure l'inizio aveva fatto ben sperare. L'impatto da subentrato contro il Parma aveva tutta l'aria della profezia. Del tipo: “Questo fa 20 gol in stagione con una gamba”. Quella sera era avvolto da un'aura speciale. Sembrava appena arrivato dall'Nba. Poi piano piano, nonostante qualche sussulto, il mantello da supereroe è svanito.
La qualità delle prestazioni cala vertiginosamente. Gli ottimisti all'inizio ci provano tirando in ballo la preparazione a cui Conte lo ha sottoposto. Teoria accettabile se il belga calasse alla distanza. Ma scompare per tutta la partita.
Non riesce a essere efficace neanche quando interpreta il suo cavallo di battaglia. La protezione della palla diventa una guerra che non riesce più a vincere. Sotto porta non ne parliamo. Quando gli arriva il pallone va in apnea, gli si alza il battito cardiaco e va nel panico. Unisce all'errore, la goffaggine.
Chi spende 60 milioni per un trentunenne difficilmente rivendibile, lo fa perché ha bisogno di immediatezza. Per avere il futuro ora. Invece il Napoli si è ritrovato un mucchio di passato. Ha acquistato solo statistiche. In pratica 60 milioni di nostalgia.
A quel prezzo, in giro per l'Europa, qualcosa su cui lavorare si trova. Qualcosa che sappia meno di passato e più di futuro. Qualcuno da aspettare e crescere per poi raccoglierne i frutti. Ma ormai è andata, i giochi sono fatti e non ci resta che sperare che Antonio Conte abbia visto in lui qualcosa che negli ultimi tre anni neanche Romelu ha più visto.