Risultato netto quello maturato nella serata di ieri tra Sassuolo e Napoli, i partenopei espugnano il Mapei Stadium con un perentorio 1-6, seconda tripletta in Serie A per Osimhen che conta 5 reti in 3 match giocati, dal rientro dopo la Coppa d’Africa. Torna al gol anche Kvaratskhelia, doppietta per il georgiano in una serata che può ridare fiducia e che ha fatto emergere come mai quest’anno le qualità tecniche degli interpreti in maglia azzurra.

La squadra allenata da Calzona con il recupero della 21ª giornata agguanta la Lazio a quota 40, attualmente a 8 lunghezze dal Bologna quarto, primo posto utile per la qualificazione in Champions League. Il Sassuolo pare non ritrovare pace, nonostante il cambio in panchina la squadra mostra evidenti lacune tecniche e tattiche, e guardare la classifica di certo non aiuta, 18esimi, in piena zona retrocessione.

Sassuolo-Napoli: lo schieramento tattico 

Sassuolo (433): Consigli; Pedersen, Ruan, Ferrari, Doig; Matheus Henrique, Racic, Thorstvedt; Bajrami, Pinamonti, Laurienté

  • 433 in fase di possesso, con Pinamonti che però viene incontro e i due esterni offensivi che stringono al centro, andando ad occupare lo spazio del numero 9, che si abbassa sfruttando le sue caratteristiche fisiche per cercare di alzare il baricentro; in fase difensiva la squadra si abbassa sui 41m, 451 il modulo utilizzato maggiormente, Laurienté e Bajrami scalano sulla linea di metà campo, Pinamonti rimane l’unico riferimento offensivo degli emiliani.

Napoli (433): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Traoré; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia 

  • Uno dei maggiori cambiamenti apportati con l’arrivo di Calzona riguarda l’ampiezza del campo creata dal Napoli in fase di possesso, 43m in media nei 90’, con un baricentro alto (60m), ma mantenendo la compattezza in costruzione (29m la lunghezza media), l’ampiezza è stata data in particolare dalle mezzali che si aprivano e stringevano a seconda del movimento degli esterni, muovendosi con grande costanza con e senza palla. In fase difensiva la squadra rimane aggressiva (55m), anche il Napoli va con il 451 a specchio, rispetto alla fase di possesso stringono maggiormente dentro il campo (36m), con le mezzali che convergono al centro.

Sassuolo-Napoli: i numeri del match 

Il match è stato a senso unico, dall’inizio alla fine il Napoli ha sempre dato l’impressione di dominare e di poter alla fine portare a casa il risultato in scioltezza, nonostante il gol subito al 17’, con un gran destro da fuori di Račić. La squadra di Calzona sfoggia quella che probabilmente è stata la miglior prestazione stagionale, il tutto andando a rimarcare diversi principi visti nelle passate stagioni, che hanno portato i partenopei a divertirsi e divertire, 2.71 xG72% il possesso palla, 27 conclusioni (9 in porta), 8 grandi occasioni create (record stagionale), 718 passaggi tentati, 657 riusciti (92%). 

Diverse le situazioni da analizzare, sponda Napoli: innanzitutto si è tornati a vedere una squadra in costante movimento, soprattutto nel secondo tempo, tutti i giocatori di movimento hanno creato spazio, sovrapposizioni, movimenti con e senza palla, e lo hanno fatto con ordine e attenzione. Il primo gol ad esempio nasce da questa situazione, con Di Lorenzo che scala dopo il dai e vai con Anguissa, il numero 99 si butta dentro dopo chiedendo nuovamente palla al capitano, a quel punto arriva l’assist di tacco per Rrahmani che segue l’azione sino all’area di rigore per chiudere col destro. 

La fascia destra è stata probabilmente tra le note più liete della serata per gli ospiti, Di Lorenzo ed Anguissa rispolverano una prestazione da grandi, sotto il punto di vista fisico e tattico, entrambi molto intelligenti nello scambiarsi le posizioni palla al piede per non dare punti di riferimento e sfruttando la scalata di Politano per andare sempre in superiorità numerica sulla pressione avversaria, con questo movimento esterno-interno e viceversa tipico della gestione Spalletti, principio che per primo è stato portato da Klopp in Europa e da Gasperini poi in Serie A.

Anguissa:

Di Lorenzo:

La catena di destra con Politano, Anguissa e Di Lorenzo ha prodotto 8 passaggi chiave, 3 assist, e oltre il 90% di precisione.

Altro aspetto da sottolineare è la posizione di Kvaratskhelia, legata all’impiego di Traoré e Mario Rui, il georgiano, come ormai viene ripetuto da tempo, va messo in condizione di vedere e sentire maggiormente la porta, tecnicamente non si discute, e nell’uno contro uno rimane uno dei giocatori più pericolosi ed entusiasmanti d’Europa, ma la realizzazione e il senso della porta sono aspetti che vanno esaltati in un giocatore che ha nei piedi le caratteristiche per andare in doppia cifra con costanza.

Con Mazzarri, vista la fase di possesso con baricentro basso e le mezzali posizionate al fianco di Lobotka in costruzione, il 77 era costretto a creare in solitaria la superiorità numerica, spesso andando a sbattere contro i muri difensivi avversari, nella serata di ieri è doveroso specificare che il contributo del Sassuolo c’è stato e non è stato neppure troppo velato, confermandosi seconda peggior difesa del campionato, ma la posizione di Kvaratskhelia ha fatto la differenza, e forse ancor di più a fare la differenza è stato Traoré col supporto di Mario Rui. Infatti i due, con il georgiano centrale a portare via il terzino, hanno avuto completa libertà a sinistra, avendo a disposizione una prateria per andare in due vs uno e giocare di sponda per arrivare sul fondo o scaricare al limite dell’area.

Kvaratskhelia:

Traoré:

In questo modo Traoré è stato più influente, con 3 passaggi chiave su 51 tocchi, e più libero in manovra, quasi mai raddoppiato per via delle attenzioni riservate al terzino portoghese in posizione di cross dal fondo, chiudendo con un eccezionale 100% di precisione (43/43).

I numeri e la prestazione di Kvaratskhelia con questo assetto sono nettamente saliti, 78 tocchi, 94% di precisione, 5 passaggi chiave, 9 conclusioni (3 in porta), 2 reti e 1 assist, in un match in cui gli spazi concessi sono stati tanti ma sfruttati al meglio dal continuo movimento di uomini e di palla e dall’ampiezza creata da un’altra grande prestazione di Traoré in maglia Napoli.

A differenza di Kvaratskhelia ha bisogno di toccare poco il pallone per fare lo stesso la differenza, Osimhen torna e si riprende il Napoli, 5 gol in 3 match giocati, determinante nel pareggio in Champions col Barcellona, nella sfida di Cagliari, e con la tripletta nel match col Sassuolo, in cui gli bastano 15 tocchi per metterla tre volte in porta in 76’, appena 4 passaggi riusciti, ma l’efficacia il nigeriano la trova proprio senza palla, quando con un movimento smuove tutto un sistema difensivo, se il Napoli sta tornando grande, e se in attacco si torna a vedere una squadra che apre in due le difese avversarie, gran merito è del 9, che c’è ed è determinante anche quando non è inquadrato.