Termina 0-4 la sfida tra Torino e Napoli, con gli azzurri che chiudono il mese di marzo con un’altra vittoria, e allungano a +19 sulla Lazio seconda in classifica prima della sosta nazionale che avvierà la squadra di Spalletti ad un mese cruciale, sia per la festa scudetto, presumibilmente in casa con la Salernitana, e sia per la doppia sfida di Champions con i rossoneri, nella settimana tra il 12 e il 18 aprile, valevole per un posto tra le migliori quattro d’Europa. Andiamo ora ad analizzare l’ultima vittoria del Napoli, arrivata nettamente in casa del Torino, che continua la striscia negativa contro gli azzurri, l’ultima vittoria infatti risale al 2015.

Per Juric schieramento classico, 3421 con Sanabria prima punta, alle sue spalle Radonjic e Vlasic, con Miranchuk e Karamoh out per infortunio, a centrocampo Ricci e Linetty con Vojvoda e Singo sugli esterni e Ricardo Rodriguez abbassato a fare il centrale di sinistra. In fase di possesso Radonjic ad affiancare Sanabria con alle spalle Vlasic sulla trequarti, Ricci a ripiegare tra i due centrali e Ricardo Rodriguez che da braccetto difensivo sale sulla fascia sinistra con Vojvoda che arretra in copertura. In fase difensiva Sanabria unico riferimento offensivo, Radonjic più arretrato al fianco di Vlasic e Vojvoda che si abbassa formando una linea a quattro in difesa.

Per il Napoli 433, in campo gli stessi undici della sfida di Champions con il Francoforte, unici cambi Olivera per Mario Rui a sinistra e Lozano per Politano sulla destra. In fase di possesso squadra molto stretta (36m la larghezza media tra primo e secondo tempo), con Di Lorenzo e Olivera al fianco di Anguissa, Lobotka arretrato davanti ai due centrali e Zielinski sulla trequarti, in attacco molto larghi Lozano e Kvaratskhelia. In fase di non possesso 4141 con i due terzini che si allargano e arretrano, Lobotka in regia e Anguissa e Zielinski sulla linea di centrocampo, al loro fianco Lozano e Kvaratskhelia, unica punta Osimhen.

La partita inizia con il Napoli subito aggressivo, trovando dopo appena 9 minuti il gol del vantaggio con Osimhen, poi seguito dal raddoppio su calcio di rigore di Kvaratskhelia, la prima frazione però ha visto un Torino aggressivo e ordinato, che ha messo più volte in difficoltà la difesa del Napoli. Nel primo tempo infatti i granata creano grandi occasioni, così come il Napoli, tirano volte verso la porta avversaria, colpendo anche un legno, le conclusioni arrivate in area, inoltre sono 155 i passaggi riusciti (82%), 167 per il Napoli con la medesima percentuale (82%). Probabilmente i pericoli creati nel primo tempo dalla squadra di casa hanno allarmato gli ospiti che nel secondo tempo, agevolati anche dagli spazi lasciati dal Toro con un baricentro più alto (46m 1T57m 2T), hanno dominato chiudendo poi la partita, prima con Osimhen e poi con il primo gol in Serie A per Ndombele. Nei secondi 45’ infatti occasioni create, nessuna per il Torino, 0.97 xG (2.27 xG complessivo), 4 le conclusioni, 2 verso la porta, migliore anche il dato sui passaggi, 222 i passaggi riusciti (87%).

Chiave del match è stata sicuramente la fascia sinistra del Napoli, che ha messo in grande difficoltà la catena destra avversaria formata da Gravillon e Singo, che infatti chiudono il match con meno del 50% dei duelli vinti. Grande prova di Olivera, un avversario come Singo non è mai facile da affrontare sotto il piano fisico, ecco perché la scelta di schierare il sudamericano dal suo lato. L’ex Getafe chiude con assist, 2 salvataggi, 75 palloni giocati, 86% di precisione, passaggi chiave, grande occasione creata, 9 passaggi riusciti sulla trequarti, inoltre è stato il giocatore più cercato dai compagni (80.86% di disponibilità al passaggio).

Anche Kvara da quel lato ha creato numerosi pericoli alla difesa granata, Gravillon infatti, chiamato a marcare il georgiano, è tra i peggiori in campo, troppo difficile tenere il passo di un giocatore così veloce e forte tecnicamente, soprattutto se aiutato dalle sovrapposizioni continue dei terzini e di Zielinski sulla trequarti. Alla fine chiude con gol, assist, 0.85 xG, 51 tocchi, 86% di precisione, passaggi chiave e grande occasione creata. Si aggiornano i suoi numeri, 14 reti 14 assist in stagione, 12 gol e 10 assist in campionato, confermandosi leader nella classifica dei passaggi vincenti in serie A.

Man of the match

Ancora una volta, in una stagione straordinaria il premio di migliore in campo va ad Osimhen, per lui reti, entrambe di testa, conclusioni, in porta, 37 palloni giocati (13 in area), 10 passaggi andati a buon fine, complice la grande pressione avversaria (64% di pressione ricevuta, il dato più alto nel Napoli), passaggio chiave e recuperi. Fondamentale anche nella difesa del pallone spalle alla porta sulla pressione di Schuurs, proprio da questa situazione infatti nasce il terzo gol, iniziato dai piedi di Osimhen e concluso dal colpo di testa del capocannoniere del nostro campionato.