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Antonio Conte e Giampiero Gasperini
Antonio Conte e Giampiero Gasperini

"Dobbiamo pregare che nessuno si faccia male". Parola di Antonio Conte, dopo il 3 a 1 in coppa Italia che sancisce l'eliminazione del Napoli - per il quarto anno conseguito - agli ottavi di finale. Gara affrontata con tutte riserve. Ben Undici. Come a voler consegnare le chiavi dei quarti a Marco Baroni senza troppe perdite di tempo.

Lazio-Napoli: anche De Laurentiis si schiera con Conte

Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte
Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte

Il giorno dopo, il presidente Aurelio De Laurentiis riconosce l'azione di Conte e gli dà ragione. Troppo pericolosa la gara con la Lazio. Gli infortuni sono dietro l'angolo, meglio non rischiare. Vanno alle ortiche fiumi di discorsi sulla mentalità, l'abitudine, la costruzione. Un club come il Napoli che deliberatamente decide, in accordo tra proprietà e staff, di perdere (o meglio, non fare nulla per vincere) uno scontro ad eliminazione diretta. Anche se risulta difficile credere che anche il presidente azzurro ritenga questa rosa inadatta ad affrontare più di una competizione, le sue dichiarazioni - piuttosto - confermano come questo format della Coppa Italia abbia davvero poco appeal, anche tra gli addetti ai lavori.

Tra le altre cause di questa debacle annunciata, si citano i possibili infortuni in cui avrebbero potuto incorrere i titolari. Con la paura negli occhi. Come se un club come il Napoli avesse, un domani, un sostituto forte quanto lo è Alessandro Buongiorno. O Giovanni Di Lorenzo. O Scott McTominay. Basta fare un breve excursus al passato per ricordare che, ad esempio, Luciano Spalletti dominò un campionato avendo come sostituto di Kim il sempre presente Juan Jesus. Al posto del capitano c'erano Zanoli (per 5 mesi) e Berezinsky. Al posto di Stanislav Lobotka c'era il fantasma di Diego Demme (e non Gilmour). C'era Ostigard - costantemente deriso dalla piazza - oggi Rafa Marin, under 21 spagnola e scuola Real Madrid.

Lazio-Napoli: colpa dei panchinari? Non proprio…

David Neres e Giovanni Simeone esultano dopo un gol
David Neres e Giovanni Simeone esultano dopo un gol

Non è comprensibile tutta questa messinscena, tutte questa parole, tutte queste fanfare per una gara di coppa nazionale ogni 3/4 mesi. E sia chiaro, la colpa non è solo di Conte, ma anche di De Laurentiis, che ha avallato senza batter ciglio il gioco del suo tecnico. Se il Napoli crede che dopo le prossime sessioni di mercato avrà i panchinari forti come i titolari, ha sbagliato totalmente valutazione. Con buona pace di tutti. Ci sono giocatori determinanti, e si trovano in ogni squadra, anche in top club, come il Manchester City di Guardiola. Rotto il neo pallone d'oro Rodri, han perso la bussola. E nemmeno Mateo Kovacic, pagato 30 milioni di euro, sembra minimamente avvicinarsi come qualità al suo compagno di squadra. Ci sarebbero tanti altri esempi, ma sarebbero superflui.

Tornando al Napoli, in panchina ci sarebbe un certo David Neres, funambolo brasiliano che vede il campo 10 minuti a partita appannaggio di Matteo Politano. Sentendo Conte e De Laurentiis, sembra che si stia puntando ad avere una panchina che possa essere della stessa qualità dei titolari. Difficile da credere. Staremo a vedere. Piuttosto che guardare già al prossimo mercato, però, Conte dovrebbe pensare a valorizzare i calciatori di cui dispone oggi. L'intera rosa, panchinari inclusi. Intervenire sul mercato - magari già a gennaio - potrebbe essere una scelta sbagliata. Una spesa superflua che rischierebbe di precludere poi altre occasioni di mercato in estate. Leggasi Perez e Samardzic dell'Udinese - ad un passo dal vestire l'azzurro - che avrebbero le chiuse le porte ad altri innesti. Ma anche lo stesso Ngonge, oggi ai margini del progetto. 

I dubbi restano. Conte sa bene cosa fare, non ha bisogno di consigli. E nemmeno di alibi. Così come non c'è bisogno che De Laurentiis sia sempre lì a sottolineare una comunione di intenti rara da queste parti. Anche la società sa cosa fare, molte cose sono la normale evoluzione del progetto. Ci saranno almeno altre 6/7 cessioni con relativi acquisti. E saranno profili inferiori ai titolari. Naturalmente.


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