"Bagnoli è una scommessa che dobbiamo vincere e oggi ci sono tutte le condizioni. È necessario proseguire con l’interlocuzione istituzionale e coinvolgere il territorio".

Gaetano Manfredi conclude così la sua relazione su Bagnoli il tutto in un consiglio comunale “torrido” per il caldo a causa di un guasto all’impianto di aria condizionata, e per le polemiche, scatenate dal consigliere del Pd Aniello Esposito che definisce la premier Giorgia Meloni: “Pescivendola” e anche dai dubbi sulla decisione della giunta (anticipata nei giorni scorsi da Repubblica) di utilizzare la tassa sul turismo per “coprire” i costi della Tari, evitando
un aumento delle bollette per i cittadini.

"Bagnoli è una cosa complicata, non arriviamo con la bacchetta magica e risolviamo - dice Manfredi - realizzare Bagnoli significa vincere una sfida dal punto di vista tecnico, amministrativo e di prospettiva. Sarà una grande sfida europea per la nostra città".

Manfredi parla al consiglio dopo la sottoscrizione del patto con la premier che ha dato il via libera al maxi-finanziamento di 1,2 miliardi per la riqualificazione di Bagnoli.

"Il mio compito in qualità di sindaco - aggiunge Manfredi - è garantire che quanto sarà fatto a Bagnoli siano decisioni condivise e dunque ci dovremo incontrare, discutere, condividere perché Bagnoli è patrimonio della città".

Manfredi rivendica il risultato di aver cancellato (anche grazie al governo dell’ex premier Draghi) i contenziosi: "Abbiamo fatto una bonifica legale - amministrativa che ha evitato al Comune di pagare 80 milioni per una condanna".

Tema centrale resta quello della bonifica a mare che "ha grande complessità perché l’inquinamento riguarda i sedimenti ed è il primo caso di bonifica a mare di un’area estesa a livello mondiale. Il nostro obiettivo è garantire la balneabilità che va oltre la sicurezza ambientale. Avere tutta la disponibilità del finanziamento era condizione imprescindibile e consente di poter avviare tutti i cantieri che hanno un tempo di durata tra i 4-5 anni e dunque, se non succedono disastri, tra il 2029 e il 2031 sarà tutto concluso".

Manfredi ricorda anche che "resta da definire l’utilizzazione dell’archeologia industriale di cui l’acciaieria è il sito più importante. Strutture che sono nella disponibilità del Comune su cui bisogna trovare investimenti pubblici e privati e individuare la destinazione d’uso ad oggi non prevista".

L’ex rettore ringrazia anche Antonio Bassolino, ex sindaco e presidente della Regione, oggi consigliere comunale, per quanto fatto in passato per Bagnoli.

Immagine tratta dal sito de Il Messaggero www.ilmessaggero.it

Bassolino critica il primo cittadino per aver portato la relazione sull’accordo per l’ex area dell’Italsider "solo dopo averlo già sottoscritto".

Ma diversi consiglieri, e non solo di maggioranza, si dichiarano soddisfatti per la firma del protocollo.

Iris Savastano di FI parla di "giornata storica".

Dalla Sinistra, invece, Sergio D’Angelo e Rosario Andreozzi sollevano dubbi sulla decisione di rimuovere solo parzialmente la colmata e chiedono "un confronto e analisi ulteriori".

Tornando alla questione Tari è scontro, con critiche che arrivano anche dalla maggioranza e con l’opposizione che va alla carica: "Tariffe elevate e servizio scadente" accusa Salvatore Guangi (FI).

Nino Simeone (Misto) è favorevole alla delibera ma invita i vertici di Asìa a procedere con lo scorrimento delle graduatorie.

Sempre ieri il consiglio si è impegnato a intitolare una strada o una piazza a Franco Di Mare, il giornalista Rai inviato di guerra morto lo scorso 17 maggio a 68 anni a seguito di un mesotelioma.

Il cronista è stato commemorato, presenti il fratello, Gino, e la sorella Lucia.

Poco dopo l’aula approva all’unanimità la spesa di 30 mila euro come quota di partecipazione da destinare alla costituzione della Fondazione “I Gigli di Barra”.