Il fallo da rigore di Anjorin su Politano.
Il fallo da rigore di Anjorin su Politano.

In una giornata in cui le decisioni arbitrali hanno scontentato un po' tutti e, per certi versi, stupito anche in negativo, l'unica scelta normale è stata anche quella a fare più rumore: il fallo da rigore di Anjorin su Politano. Uno dei pochi fischi contestabili dell'ottava giornata, si è trasformato in un circo mediatico che ha coinvolto anche il diesse dell'Empoli, anch'egli tratto in inganno dalle parole di Manuela Nicolosi di DAZN. Ma andiamo con ordine.

Anjorin su Politano è rigore in qualsiasi campionato

Al minuto 60 di Empoli-Napoli, in situazione ancora di 0-0, Di Lorenzo si fa un cuore enorme e recupera un pallone sulla linea di fondo campo empolese, rimettendola al centro. La stessa arriva a Politano, prontamente placcato da Anjorin che tenta di intervenire per rubare il pallone, ma impatta col ginocchio destro contro la coscia sinistra dell'esterno azzurro.

L'arbitro, posizionato bene, vede tutto e fischia calcio di rigore. Il Var non può fare altro che confermare la decisione del campo, poiché il contatto c'è e non può esprimersi sull'intensità del fallo. Un rigore che, in termini di regolamento, rientra nella casistica della negligenza da parte di Anjorin, motivo per il quale non è stata combinata alcuna sanzione disciplinare.

Il check al var del rigore su Politano
Il check al var del rigore su Politano

Ma se il rigore su Politano c'è, perché tanto rumore?

Il peccato originale è certamente da imputare a Manuela Nicolosi, commentatrice arbitrale su DAZN che, in occasione del fallo, parla di rigore per step on foot di Anjorin su Politano. Pestone che, in realtà, non c'è affatto, o quantomeno di lieve entità. La stessa ha continuato poi a ribadirlo anche nel post-partita.

Questo non solo trae in inganno i tifosi, ma anche Roberto Gemmi, diesse dell'Empoli, che a margine della partita reclama il mancato tocco e quindi l'inesistenza del rigore. Giustissimo, peccato che, come spiegato nel paragrafo precedente, il tocco c'è eccome, e non riguarda di certo i piedi.

Il Napoli primo in classifica è, consentitemi Il termine, maggiormente attenzionato. Dai media, dai social, probabilmente dalla grande volontà di destabilizzare un ambiente che sta ritrovando il sorriso dopo le pene sofferte lo scorso anno. Oramai già Kvaratskhelia, falcidiato ogni giornata da una sequenza interminabile di falli non ravveduti - né tanto meno sanzionati - si è marchiato, nel mondo arbitrale, della nomea  del calciatore dalla facile caduta, se ci mettiamo dentro anche Politano difficilmente vedremo altri rigori (sacrosanti) come questo di Empoli.

Occhi aperti, Napoli. La strada per la ritrovata felicità  passa anche dagli intenti e dalle giuste interpretazioni.

Ebbene sì, in un mondo assorto dalla tecnologia la discrezionalità regna - ahinoi - ancora sovrana.


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