Dopo la preziosa vittoria allo scadere ai danni della Salernitana ed una turbolenta settimana sul fronte calciomercato, con l’arrivo di Traore e l’affare Ngonge, è tempo di Supercoppa Italia per la squadra di Mazzarri. Il nuovo format della competizione prevede una final four, si affronteranno infatti la vincitrice del campionato (Napoli), la vincitrice della scorsa Coppa Italia (Inter), e le seconde classificate delle due competizioni (Lazio e Fiorentina), i partenopei se la vedranno con la squadra di Italiano nella prima semifinale delle due da disputare, la partita si giocherà questa sera alle 20 a Riad, in Arabia Saudita.

I precedenti tra le due squadre sono ben 171, con un bilancio in perfetto equilibrio, 61 le vittorie azzurre, 60 quelle viola e 50 i pareggi, in particolare però va sottolineato che da quando Italiano siede sulla panchina della Fiorentina il bilancio è a suo favore, con 1 sconfitta, 1 pareggio e 3 vittorie, ultima proprio quest’anno al Maradona (1-3).

Napoli-Fiorentina: le probabili formazioni 

Napoli (433): Gollini; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui; Cajuste, Lobotka, Gaetano; Politano, Simeone, Kvaratskhelia. All. Mazzarri

  • Scelte obbligate in difesa, Juan Jesus affiancherà Rrahmani dal 1’
  • Cajuste in dubbio, ma dovrebbe riuscire a partire dall’inizio con una maglia da titolare, Zielinski out
  • Simeone favorito su Raspadori per ricoprire la posizione di prima punta

Fiorentina (4231): Terracciano; Faraoni, Milenkovic, Ranieri, Biraghi; Arthur, Duncan; Ikoné, Bonaventura, Brekalo; Beltran. All. Italiano

  • A sinistra dubbio Sottil, con Brekalo però favorito sull’italiano 
  • Sulle fasce dovrebbero partire titolari Faraoni e Biraghi, con Italiano però che ha anche provato la difesa a tre, con Ranieri, Milenkovic e Martinez Quarta
  • Nzola partirà dalla panchina, confermato Beltran che sta vivendo il suo miglior periodo da quando è in maglia viola

Napoli-Fiorentina: cosa aspettarsi?

La Fiorentina è una delle squadre che negli ultimi anni ha messo maggiormente in difficoltà il Napoli, la squadra di Italiano per caratteristiche è molto aggressiva, accetta di prendersi dei rischi in cambio però di un’intensità in fase di pressing elevata, ciò viene evidenziato anche dal baricentro nelle diverse fasi di gioco, in quella difensiva non siamo sotto i 50m, altezza considerevole e decisamente rischiosa, soprattutto con avversari bravi nel fraseggio e nel fare uscire i centrali per imbucare alle spalle. 

Dal punto di vista della costruzione la viola alza il baricentro sui 58m, e lo fa in particolare con i terzini, che sono i giocatori che toccano di media più palloni in fase di costruzione, inoltre il possesso (58%) è un’arma fondamentale per Italiano, il fraseggio sulle corsie esterne e le linee di passaggio trovate grazie al movimento di Bonaventura che scende nei due di centrocampo quando i terzini portano palla, e sale quando arriva il consegnato dai due centrali di centrocampo, in particolare da Duncan che rappresenta il centrocampista di rottura della squadra.

Questo è un tema di fondamentale importanza nello schieramento tattico di Italiano, Duncan infatti rappresenta un uomo chiave per la fase di pressing e di costruzione dell’ultimo passaggio, diverse le volte in cui l’ex allenatore quest’anno è stato criticato per la sua trama difensivista, ma in realtà analizzando la viola non è così, come anche era solito fare Sarri con la sua Lazio, in particolare lo scorso anno, Italiano difende attaccando, andando in aggressione palla, alzando la linea e soprattutto creando rottura a centrocampo per spezzare le linee di passaggio avversarie, uno dei principali motivi della costante sofferenza del Napoli contro le sue squadre, non un caso se i partenopei soffrirono (e persero) contro un avversario che adottò gli stessi principi difensivi la passata stagione: la Lazio di Sarri. 

Duncan con Arthur:

Duncan con Mandragora:

Queste due immagini mettono in evidenza la posizione di Duncan con al suo fianco Arthur, che a differenza di Mandragora tiene meglio la posizione centrale davanti la difesa e garantisce una copertura maggiore, da garantire più sicurezza nella discesa del numero 32, che come fece Vecino in quel Napoli-Lazio, sarà il giocatore fondamentale per spezzare il palleggio del Napoli e obbligare Lobotka a giocare spalle alla porta, mettendo in difficoltà una soluzione che il Napoli adotta particolarmente, l’uscita sugli esterni difensivi. Uno dei dati più significativi a tal proposito sono i 4.5 recuperi di media di Duncan, e i pochi palloni toccati (43.4) visto il suo lavoro in fase di non possesso.

Come detto in precedenza la fase offensiva è gestita in gran parte dai movimenti di Bonaventura, che funge da ‘molla’ a centrocampo, modificando con i suoi movimenti il modulo, dal 433, al 4231, o al 4213 (424 con Bonaventura sulla trequarti a sinistra), in questo modo il vertice basso avversario (giocatore in marcatura su Bonaventura) è costretto a correre maggiormente e staccarsi dal vertice davanti la difesa, è in questo modo che la Fiorentina riesce a creare superiorità numerica, con gli esterni alti che si buttano dentro, e i terzini che vanno al cross cercando o al limite proprio il numero 5, o andando in area per Beltran, il numero 9 della viola che si sta sempre di più guadagnando l’attacco della squadra, con 3gol nelle ultime 5 di Serie A.

A fronte di queste considerazioni, questa sarà una gara complicata, e non solo per le numerose assenze a cui il Napoli dovrà fare fronte, ma il sistema di Italiano, in particolare quello difensivo, è quello che più crea problemi ai partenopei che amano costruire dal basso e soffrono notevolmente l’aggressione nelle proprie linee, è ovvio che questo aspetto è un’arma a doppio taglio, un sistema così richiede un’estrema precisione nei movimenti e nelle uscite, tempi perfetti e coordinazione massima, sbagliare un tempo di uscita con un baricentro così alto vorrebbe dire consegnarsi agli avversari. Servirà pazienza ma soprattutto precisione tecnica nell’esecuzione del giro palla, e altro aspetto fondamentale è la lunghezza della squadra, la compattezza è un requisito fortemente richiesto in questo match, la densità della viola in fase offensiva con gli esterni potrebbe tagliare in due la metà campo azzurra se impreparata e lunga nei reparti.