Si è conclusa Real Madrid-Napoli, partita valevole per la quinta giornata della Champions League 2023-2024. Gli azzurri hanno perso per 4-2 nonostante un'ottima gara.

Real Madrid-Napoli, i voti del match

Di seguito i voti di Real Madrid-Napoli:

Napoli

Meret: 5. Non esce neanche sotto cortese - e plateale - invito di Rrahmani. Quando esce, fa danni. Fa due parate sopra la media, vero, ma è ciò che si richiede ad un portiere di una squadra sopra la media. Poi, come di consueto, assesta un -1 alla sua squadra. Un portiere che spicca solo nei riflessi, nella squadra campione d'Italia, non può giocarci.

Di Lorenzo: 7. Secondo assist di fila per lui, in netta ripresa.

Rrahmani: 7. Sceglie la sua posizione e lo fa sempre bene: farlo tra i campioni del Real è come camminare in un campo minato. Lui, però, sa sempre quale passo fare. Anche se va a rallentatore.

Natan: 5. Errore di pura ingenuità in occasione del secondo gol, se concedi tutto quello spazio al migliore del mondo meriti di essere punito. Ma lasciamolo libero di sbagliare: d'altronde è il suo primo vero errore. E il ragazzo ha bisogno di sbagliare per diventare un top assoluto.

Juan Jesus: 5,5. Non esattamente una garanzia di serenità quando ha la palla tra i piedi. (Dall'87' Zanoli: 5,5.)

Anguissa: 6,5. Niente, non ha ancora capito di dover abbattere Brahim Diaz. Si fa perdonare con una bordata clamorosa con tempo di coordinazione pari a zero. Beato chi ti capisce, Frank...

Lobotka: 6. Prima vittima della qualità dei fantasisti in bianco. In crescita nel secondo tempo. (Dall'86' Raspadori: 6.)

Zielinski: 6. Quasi timoroso nei suoi strappi. (Dal 65' Elmas: 6.)

Politano: 6. Partita di sacrificio. (Dal 78' Cajuste: 6.)

Simeone: 7. Fame di gol e di minuti, rispetto e abnegazione, grinta e anche un po'di amaro in bocca ai microfoni di Prime Video: si poteva vincere. Chi non vorrebbe allenare un giocatore così? (Dal 45' Osimhen: 6,5.)

Kvaratskhelia: 6. La palla a Di Lorenzo in occasione del primo gol azzurro? Nel repertorio suo e di altri due nel mondo, non di più. La macchia sulla sua prestazione è l'ennesimo errore di lucidità della stagione: un tre contro uno del genere in Champions non puoi sprecarlo. E cominciano ad essere tanti.

Mazzarri: 7. Quanti passi avanti! Finalemente una squadra che sa disporsi in campo, che manifesta resilienza finché il proprio portiere non se la butta dentro da solo, che prova a vincerla sul 2 a 2 al Bernabeu. Vietato speculare sul pareggio, perché sul petto si porta un attestato di grandezza, di magnificenza. Walter, in punta di piedi, ha riportato mentalità e carattere a questa squadra che protegge il suo salvatore con un abbraccio, un abbraccio vero, però. Senza che nessuno lo tiri in mezzo di forza. E mai il futuro parve più radioso.

Real Madrid

Lunin: 6. Incolpevole.

Mendy: 6. Qualche tuffo e qualche chiusura. (Dall'87' Nacho: 6.)

Alaba: 7. I piedi per giocare un po' ovunque, l'attenzione per vincere ben tre Champions League da titolare. Disegna un arcobaleno sulla testa di Bellingham che recita più o meno così: Benvenuti al Bernabeu.

Rudiger: 6,5. Cattivo, aggressivo, rognoso. Manifesto del centrale d'altri tempi.

Carvajal: 6,5. Cinque Champions da titolare non le vinci per caso.

Ceballos: 6. Un pallone perso sanguinosamente nella sua metà campo gli preclude qualcosa in più di una risicata sufficienza. (Dal 56' Joselu: 5,5.)

Kroos: 7. Le sue percentuali a fine anno non fanno più notizia: quando va al di sotto del 95% di passaggi riusciti fa notizia. Rivedremo difficilmente registi puri come lui.

Valverde: 6,5. Sembra il più in ombra dei suoi. Poi però corre all'indietro per sessanta metri e salva tutto con gentile concessione di Kvaratskhelia.

Bellingham: 8. Semplicemente il più forte - e completo! - giocatore al mondo. Sempre più vicino a Zizou, sempre più illuminante. Un truce ritorno al passato per un calcio sempre più avvezzo a mortificare il talento.

Diaz: 7. Contro il Napoli fa sempre la stessa cosa: veronica d'artista a centrocampo e gol in dirittura d'arrivo. (Dal 65' Paz: 6.)

Rodrygo: 7. È in top 10 marcatori di sempre nella storia del Real in Champions tra una leggenda e l'altra. La particolarità? Fino a poco tempo fa non era neanche titolare. Quando vede il logo con le stelline si trasforma, ma quest'anno sta definitivamente esplodendo. (Dall'87' Vasquez: 6.)

Ancelotti: 7,5. Il Real vince perché sa soffrire, perché ha il coraggio di schierare un ragazzino e di mandarlo in rete, perché fa viaggiare il pallone a 120 km/h. E molto del merito è di chi da venticinque anni lascia libero di prosperare il matrimonio talento-libertà. Ed ecco che anche Real Madrid-Napoli finisce nelle sue grinfie...