A Napoli, nel giro di un autunno, un inverno e una primavera, si è passati dall'estate delle grandi preoccupazioni a quella entrante che sarà all'insegna del ma che ce ne fotte?.

La straordinaria vittoria dello Scudetto ha permesso agli azzurri e, soprattutto, al Presidente Aurelio De Laurentiis, di avere la tanto agognata carta bianca dal giudizio in qualsiasi ambito anche per la parte più dura e asedicista dei tifosi. Si è passati quindi da un'estate tribolata e all'insegna di slogan preconfezionati, a quella del menefreghismo più totale perché, oramai, così come detto da Cristiano Giuntoli durante la festa a margine della partita casalinga contro la Fiorentina, la garanzia del Napoli si chiama proprio Aurelio De Laurentiis.

Giuntoli se ne va? Ma che ce ne fotte!

E quindi, va via Cristiano Giuntoli direzione Juventus? Ma che ce ne fotte. Osimhen potrebbe partire? Ma che ce ne fotte. Kim va al Manchester United? Ma che ce ne fotte. Spalletti non rinnova? Ma che ce ne fotte. Viene Accardi al posto di Giuntoli? Ma che ce ne fotte.

Insomma, è tutto un ma che ce ne fotte continuo, sinonimo di una fiducia incondizionata - e, alla luce dello Scudetto vinto e delle polemiche infinite della scorsa estate, stramaledettamente meritata - nei confronti della classe dirigenziale azzurra, capace di rivoltare come un calzino il corpo squadra, di assumersi il coraggio di determinate scelte anche impopolari, e ciononostante portare il Napoli sul tetto d'Italia e sui primi gradini del condominio europeo.

Quanto durerà questo clima?

Probabilmente, una volta esaurita la sbornia tricolore, qualche vocina dal coro si solleverà e comincerà a riecheggiare diventando sempre più prepotente. Magari quando tutti i quesiti alla risposta ma che ce ne fotte si saranno concretizzati. Oppure magari prima, dipende da quanto durerà questa tregua tra la frangia più estrema della tifoseria e la dirigenza.

Tuttavia, anche se chiaramente con questo articolo si sta esagerando, è giusto riporre fiducia nelle scelte di chi ha saputo creare un capolavoro del genere. Tanto, al di là di quelli che possono essere giudizi momentanei, ci penserà sempre il tempo a dare torto o ragione a qualcuno.