Antonio Conte sembrerebbe essere stato eletto, almeno da una parte della tifoseria, unico allenatore in grado di risollevare il Napoli dopo questa stagione disastrosa. O Conte, o continua sofferenza: sembra essere questo lo spirito col quale si affronta l’epilogo di questo campionato e la scelta che sarà. Un capriccio, forse, più che una reale necessità.

Napoli, c’è vita oltre Conte

Siamo soli nell’universo? Possibile che la Terra sia l’unico puntino dove pullula la vita nelle forme più disparate? Possibile che, nell’immensità finita del cosmo, non ci siano altre forme di vita capaci quantomeno di comunicare con noi?

Secondo l’astronomo e astrofisico Frank Drake, ci potrebbero essere circa 600 civiltà evolute solo nella nostra galassia. Fosse corretto, dove sono tutti quanti?

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E quindi, dove sono tutti i Conte? Parafrasando il celeberrimo Paradosso di Fermi, è logico chiedersi dove siano in realtà i segnali che portino a Conte. Esistono, innanzitutto? O forse la voglia di vederlo sulla panchina del Napoli ha superato quella che è la realtà? Qualora non dovesse essere lui, il prossimo allenatore del Napoli avrà, per una parte della piazza, già fallito in quanto non Conte. Un po’ come quando dal SETI vengono captati segnali radio anomali e immediatamente dopo si parla di civiltà che provano a contattarci, salvo poi arrivare la scienza a spiegare che si è trattato di una qualche supernova esplosa a decine di milioni di anni luce da noi. De Laurentiis, qualora non arrivasse Conte, per partito preso avrà fatto l’ennesima scelta sbagliata dopo una stagione di scelte sbagliate.

Antonio Conte sarebbe senz’altro uno di quegli allenatori in grado di riscattare una stagione disastrosa, questo è fuori da ogni dubbio. Ma è giusto ribadire l’ovvio: sarebbe, per l’appunto, uno di quelli, non l’unico. Checché ne dica la piazza, quasi sempre largamente in antitesi con i piani societari, c’è vita oltre Conte.

Ad oggi, il tecnico salentino non è nella short list di De Laurentiis. È stato certamente contattato, gli è stato certamente offerto un lauto contratto, ci sono certamente delle possibilità; ma, ad oggi, nemmeno lo stesso De Laurentiis crede in realtà al suo avvento. In certo qual senso, Conte è lì: qualora accettasse, nessuno gli direbbe di no. Ma, come detto, c’è vita oltre l’ex allenatore - tra le altre - di Juventus, Tottenham e Inter.

L’estate contiana e quella dybaliana del 2022

Ricordate l’estate del 2022? Quella delle cessioni illustri, dei tre pacchetti 10 euro, dell’esplosione del “movimento” asedici, del presidente che aveva tolto anche la possibilità di sognare? Nella seconda stagione, in uscita la prossima estate, il ruolo occupato allora da Paulo Dybala sarà interpretato da Antonio Conte.

Due estati fa, nella prima stagione, il passaggio di Dybala alla Roma fu accolto dalla piazza partenopea come segno di resa e di rassegnazione in vista della stagione successiva. Alla fine, Dybala arrivò sesto e il Napoli vinse lo scudetto. Questa estate potrebbe avere un plot simile, con Conte oggetto dei desideri (o dei sogni che poi verranno rubati dal presidente cattivo, ndr) della piazza e le scelte societarie che andranno in tutt’altra direzione.

Il Napoli ha l’obbligo di risollevarsi e ricostruirsi dopo le macerie di questo campionato, è vero: ma lo farà alle proprie condizioni, senza snaturarsi o assecondare i capricci di una piazza uterina e tuttologa, specialmente dopo quest’anno. Il Napoli torni a fare il Napoli delle scelte coraggiose e impopolari, quelle che lo hanno reso grande negli ultimi anni. Quelle di comodo le lasci pure agli altri.