Caldo torrido: fino a quando potrebbe durare
Il mese di agosto ha preso il via all’insegna del gran caldo e sarà così ancora per almeno una settimana intera.
La canicola insiste su gran parte dell’Italia ormai dalla prima decade di luglio.
Oggi il termometro a Napoli ha segnato 35°C, quasi il massimo del Paese: peggio soltanto 37°C a Terni e 36°C a Firenze.
La prossima settimana vedrà un ulteriore graduale aumento delle temperature: si tratterà di un’escalation leggera, di qualche grado, ma non impercettebile.
Torneremo infatti a sfiorare i 38-39°C nelle ore centrali della giornata e aumenteranno soprattutto l’umidità e le temperature minime, di conseguenza l’afa.
Il bollino per il capoluogo partenopeo oggi è stato giallo.
Come già ieri, anche oggi sono otto le città da bollino rosso - con allerta di livello 3, cioè massima - segnalate nel bollettino ministeriale.
Si tratta di Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia, Rieti, Roma e Viterbo.
Nessun bollino arancione, ma sono quindici i bollini gialli (Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Catania, Civitavecchia, Genova, Messina, appunto Napoli, Palermo, Pescara, Reggio Calabria, Trieste e Venezia) e quattro i verdi assegnati a Cagliari, Milano, Torino e Verona.
Il caldo afoso, spiegano intanto gli esperti, continuerà fino all’inizio della settimana di ferragosto.
L’anticiclone africano insomma non verrà scalfito dalla pioggia che farà capolino non solo al nord.
Troppo poco per una reale tregua, il caldo tornerà rapidamente a dettare legge quasi ovunque.
È ovviamente troppo presto per avere previsioni precise e affidabili per la settimana di ferragosto, ma secondo alcuni modelli ci potrebbe essere un primo calo delle temperature al nord subito dopo ferragosto, mentre per quanto riguarda il centrosud dal 17-18 agosto la morsa dell’anticiclone potrebbe allentare la presa.
Invece per altri modelli, presi in considerazione da 3bmeteo.com, nella settimana 12-19 agosto la tendenza è verso temperature sotto la media al nord Italia.
Al contrario, temperature sopra la media potrebbero caratterizzare il centrosud della Penisola.
Sul fronte delle precipitazioni, le anomalie maggiori riguarderebbero il nordest dell’Italia, mentre altrove risultano nella media.
Insomma, un’attenuazione dell’anticiclone subtropicale sul Mediterraneo è possibile, con un aumento dell’instabilità, specie al nordest e ungo l’Appennino.