"La scomparsa di Raffaele Matrone rappresenta non solo un grande lutto personale per molti, ma anche una perdita per la cultura e il patrimonio del territorio vesuviano. La sua figura continuerà a brillare come guida e custode del Vesuvio, rappresentando un faro di passione e competenza per tutti coloro che amano e rispettano questa straordinaria montagna" - sono le parole del sindaco Raffaele De Luca.

"Una grande perdita per tutto il territorio vesuviano. Ci ha lasciato Raffaele Matrone, uomo saggio e di sani valori, decano tra le guide alpine e vulcanologiche del Vesuvio. Arrivare in cima al gran cono e passare alla "capannuccia" per un saluto, un buon caffè o un assaggio di catalanesca era un tutt'uno. Profondamente innamorato e grande conoscitore del nostro vulcano, ne ammirava le bellezze e ne intuiva le potenzialità. È stato, e sarà sempre un importante riferimento per tutti coloro che, per lavoro, per ricerca o per passione si sono avvicinati al Vesuvio. Ciao Raffaele, mancherai a tutti"

Chi era Raffaele Matrone: un faro per gli appassionati del Vesuvio

Raffaele Matrone non era solo una guida, ma una vera e propria istituzione nel campo dell’alpinismo e della vulcanologia. Con la sua vasta esperienza e il suo profondo amore per il Vesuvio, ha accompagnato innumerevoli turisti, appassionati e studiosi in escursioni che non sono mai state solo passeggiate, ma vere e proprie esperienze di apprendimento. La sua conoscenza del vulcano, dei suoi sentieri e delle sue peculiarità geologiche era un valore aggiunto, che rendeva ogni visita un’opportunità di scoprire la bellezza e la complessità di questo straordinario luogo.

Ha sempre incoraggiato un approccio rispettoso nei confronti del vulcano, insegnando quanto fosse fondamentale mantenere l’equilibrio tra esplorazione e conservazione. Proprio questo suo approccio ha ispirato molte persone a intraprendere la carriera di guida, contribuendo a formare un segmento di professionisti sensibili e consapevoli dell’importanza del loro lavoro.

I messaggi di condoglianze e di vicinanza alla famiglia sono innumerevoli, simbolo di rispetto nei confronti del concittadino perduto.