Miserere mi, dovrebbe recitare De Laurentiis che, dopo i casi Allan e Koulibaly, si era ripromesso di non tenere più calciatori scontenti in rosa e massimizzare dalle loro cessioni. Tuttavia, questa estate è successo di nuovo: De Laurentiis ha ceduto, sia per convenienza che per necessità, trattenendo a suon di milioni promessi Victor Osimhen.

In estate tutti contenti: presidente, che credeva di aver chiuso il prolungamento del suo contratto, Calenda, Victor e i tifosi. Nel giro di qualche mese, la situazione è radicalmente cambiata. È bastato un video demenziale - ma comunque innocente - su TikTok per scatenare il putiferio. Calenda ha colto l’assist perfetto per alzare un polverone, minacciando azioni legali e reclamando scuse pubbliche. Il Napoli, dal canto suo, lo convoca e tace sulla questione come nulla fosse. Nella notte, invece, Victor ha cancellato la quasi totalità delle foto che lo ritraevano con la maglia del Napoli, comportandosi a tutti gli effetti come un bambino. O, se preferite, come un adolescente che si è appena lasciato con la fidanzatina.

Al di là di qualsiasi chiacchiera che è stata fatta in merito, è stato proprio questo gesto a non essere stato gradito dalla piazza. Victor poteva tranquillamente inveire - tramite Calenda - nei confronti del presidente, prendendosi pure tutte le ragioni del mondo, ma se c’è una cosa che Napoli non perdona è il tradimento. Chiedere a Gonzalo Higuain per conferme. I panni sporchi si lavano in famiglia, non tramite comunicati stampa. Specialmente nei confronti di un club che ti ha coccolato nonostante comportamenti iniziali non proprio professionali (ricordate la storia del covid in Nigeria?, ndr), ti ha riempito di milioni e ti ha permesso di essere così tanto appetibile in giro per il mondo. Riconoscenza, questa sconosciuta. Riconoscenza che è stata barattata per via di un video. Ma qua nessuno è fesso, il vostro giochetto lo abbiamo capito.

E siccome Napoli non perdona, come già detto, le scuse devono arrivare da te, Victor. Scuse verso la piazza, i tifosi. Una ammissione di colpa, candida e sentita. Altrimenti la porta è lì, te ne puoi tranquillamente andare. Arrivederci e grazie.


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