E se De Laurentiis avesse già l'allenatore?
Aurelio De Laurentiis si appresta a dover prendere la scelta probabilmente più importante e difficile di tutta la sua gestione ventennale dopo una stagione scellerata e deludente. È arrivato il momento di dare il nome del prossimo allenatore del Napoli a tifosi e stampa e, attenzione, questa scelta banale non è, perché ci racconterà in largo anticipo sotto che stella nasce la prossima stagione e se il presidente abbia fatto tesoro degli errori commessi.
Riavvolgiamo il nastro e torniamo al mese di novembre quando De Laurentiis, a furor di popolo, sulla scorta di risultati altalenanti e prestazioni deficitarie, fu costretto a esonerare Rudi Garcia, arrivato tra la diffidenza generale, prova a prendere Antonio Conte libero ma incassa un "no grazie non entro in corso" e udite udite: per sostituirlo decide di assumere Walter Mazzarri con contratto fino a giugno, l'amico di famiglia, piuttosto che il coriaceo e bravo Igor Tudor, che aveva incontrato, ma che chiedeva 18 mesi, rischiando di buttare a mare la stagione.
Dopodiché arriviamo a gennaio, ancora disastri in campo e risultati ancor peggiori, altro giro ed altra corsa, esonerato Mazzarri, Tudor ancora libero, si va su Francesco Calzona, ancora contratto fino a giugno, e a quel punto si decide di abdicare definitivamente.
Ora proviamo ad analizzare con un po' di logica i fatti: se contatti Conte a novembre è perché il salentino era il migliore su piazza, incassato il no, se questo no fosse definitivo, i fatti imporrebbero di andare decisi su un altro allenatore con cui poter avviare un progetto, ma non lo fai e non lo rifai nemmeno a gennaio.
La domanda sorge spontanea, non è che De Laurentiis l'allenatore per il progetto già lo avesse però per giugno? Se così non fosse, le scelte fatte sarebbero ingiustificate, e ci sarebbe da preoccuparsi perché vuol dire non aver utilizzato questi mesi di scempio per programmare.
Sentire oggi parlare di prime e seconde scelte Stefano Pioli, Giampiero Gasperini è quanto meno curioso, come si poteva rinunciare a un allenatore libero come Tudor senza avere nulla per le mani e ritrovarsi a fine campionato a dover scommettere sugli eventi? A dover lanciare una moneta in aria, e sperare in un avvenimento favorevole ovvero un esonero di Pioli o una rescissione di Gasperini, cose che non avresti mai potuto programmare né prevedere a novembre?
Se così fosse, anche quelli che apprezzano la gestione De Laurentiis, non dovrebbero esimersi dal criticare aspramente questo percorso che sarebbe evidentemente frutto di circostanze fortunose o forzate e non di sana programmazione, quella che sarebbe auspicabile e d'obbligo per un club come il Napoli ed ancor più auspicabile dopo una stagione come questa.
Quindi: occhi aperti e antenne dritte. Qua nessuno è fesso. Non si faccia nel caso passare una scelta fortunosa, basata su un testa o croce, per una scelta programmata. Sulla fortuna non si costruisce nessun successo che duri nel tempo. E questo il Napoli lo sa bene, visto che per diciannove anni è cresciuto tanto fino a diventare campione d'Italia.
Siccome tendo a dare credito al modello decisionale che ha portato gli azzurri a livelli altissimi, un’idea su chi possa esssere il prossimo allenatore del Napoli ce l’ho. E voi?