Il Napoli chiude la prima partita ufficiale con tante certezze e qualche dubbio. Non ci riferiamo alla prova di Cajuste, sfortunato in occasione del rigore che è costato il vantaggio ciociaro, quanto piuttosto ad una nuova maniera di interpretare la partita.

Rispetto alla passata stagione la squadra ha abbandonato l’idea di volerla dominare tramite un possesso insistito, muovendo il pallone da un lato all’altro del campo, ma ha preferito lasciare per alcuni tratti del primo tempo l’iniziativa all’avversario per poi andare al recupero e lanciarsi con più elementi all’offensiva della porta difesa da Turati. Gli esterni d’attacco non hanno cercato dunque l’ampiezza, ma hanno occupato posizioni centrali per sfruttare le ottime doti balistiche, con Politano e Raspadori (annullata la sua rete) entrambi in gol. Il gran caldo e una preparazione non ancora ottimale hanno sicuramente inciso sulle prestazioni di alcuni elementi, con Lobotka a esempio autore di qualche imprecisione in appoggio alla quale non eravamo abituati, ma nel complesso la squadra ha sempre dato l’impressione di poter trovare il gol da un momento all’altro, lasciando al Frosinone solo occasioni da palla inattiva. Anche nella passata stagione si iniziò con una vittoria a Verona nata dal vantaggio scaligero, che riuscì oltretutto a trovare il 2-2 prima di capitolare. E in generale fino alla quarta giornata, quella del pareggio interno col neo promosso Lecce, la squadra necessitò del rodaggio necessario prima del 4-1 al Liverpool che indirizzò la stagione sui binari di una continuità di prestazioni e consapevolezza tali da non mettere mai in discussione il successo finale. Eccezionale la prova di Di Lorenzo, sulla falsa riga del rendimento dell’ultima stagione, con due assist e una presenza costante e incisiva all’interno del match. Una nota di merito per Raspadori, che sembra aver rimosso l’alone di timidezza con la quale affrontava il campo e le giocate, ma soprattutto per Zielinski che con limpida autorità ha condotto la manovra, senza lasciarsi condizionare dalle voci di mercato che lo vedevano ormai svestito dei colori azzurri. Non possiamo non parlare di Victor, la cui trattativa per il rinnovo continua senza sosta, che con 2 gol si prende subito la testa della classifica cannonieri, imponendo alla povera difesa frusinate la sua prorompenza atletica quasi col minimo sforzo.

Soddisfatto a metà mister Garcia, con la squadra che ancora non ha metabolizzato i nuovi dettami, come ad esempio quello di provare con più costanza la conclusione dalla distanza, avendo in rosa diversi elementi in possesso di tale prerogativa.

Buona la prima quindi, avendo affrontato il match senza elementi del calibro di Kvaratskhelia e Anguissa, con il mercato che in questi ultimi giorni potrebbe portare all’ombra del Vesuvio nuovi elementi, salutando chi sembra ormai escluso dalle rotazioni del tecnico francese. Col Sassuolo al Maradona si cercherà la riprova di quanto assimilato in ritiro e di ottenere ulteriori 3 punti per mantenersi a vertice della classifica. Avanti con fiducia.


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