Dopo il pareggio interno con la Salernitana e il primo match point scudetto fallito, ne arriva un secondo, nel match valevole per la 33esima giornata di serie A tra Udinese e Napoli alla Dacia Arena di Udine. I padroni di casa arrivano da una sconfitta (1-0) sul campo del Lecce, 4 i punti nelle ultime 5 partite giocate, in particolare in casa, sono 23 punti in 15 giornate, 13esima in serie A con 5 vittorie, 8 pareggi e 2 sconfitte, 27 i gol fatti, 17 le reti subite. L’ultima sconfitta interna risale al 15 gennaio 2023, contro il Bologna (1-2), da quel momento 6 risultati utili consecutivi, inoltre contro le prime sette della classifica ha un record di 3 vittorie e 1 pareggio tra le mura di casa. Nei precedenti in serie A contro gli azzurri per l’Udinese 12 sconfitte e 1 pareggio nelle ultime 13 partite, l’ultima vittoria dei bianconeri risale al 2016 (3-1), successivamente a quella vittoria 5 sconfitte e 1 pareggio nei successivi 6 match disputati in casa. 

Andiamo ora ad analizzare la squadra di Sottil, in vista del match della Dacia Arena.

Lo schieramento tattico 

Sottil solitamente schiera una difesa a 3, con una linea a 5 a centrocampo, esterni pronti a ripiegare per la difesa a 5 in fase di non possesso, attacco solitamente o con due punte o con unica punta e un falso 9 alle sue spalle.

Partendo dalla difesa, linea a 3 formata da Bijol al centro, Becao sul centro destra e Perez sul centro sinistra. L’Udinese è una squadra che coinvolge anche in manovra la propria linea difensiva, Becao è il giocatore più avanzato in fase di costruzione, salendo sulla destra e andando largo alle spalle di Ehizibue, per il numero 50 circa 61 i tocchi di media, 2 reti e 1 assist, 35.1 i passaggi riusciti (80%), il suo apporto però anche data la sua fisicità e l’ottimo tempismo nell’uno contro uno lo fa essere anche l’uomo più importante in fase difensiva stringendosi al fianco di Bijol, 68% i contrasti vinti, 67% a terra, 69% di testa. 

Al centro Bijol ha il compito di impostare e infatti in fase di possesso fa praticamente il mediano aggiunto, aiutando in impostazione alle spalle di Walace, a sinistra Perez è sicuramente il giocatore più duttile della difesa bianconera, infatti può giocare sia a sinistra che a destra, parte centrale per poi svariare sulla linea a 3, talvolta arrivando anche in area avversaria con i suoi inserimenti senza palla, 2 le reti finora, 65.6 i tocchi, 15.2 i passaggi riusciti nella metà campo avversaria (75%), rappresenta infatti un giocatore affidabile su cui scaricare palla per far partire l’azione dal basso.

A centrocampo linea a 5, Walace in mezzo al campo, davanti la difesa, Samardzic e Lovric sulle mezz’ali in costruzione. Viste le caratteristiche prettamente offensive dei due centrocampisti al fianco di Walace, il numero 11 assume un ruolo fondamentale, non a caso ha collezionato 31 presenze, tutte da titolare, in serie A questa stagione, il brasiliano può ricoprire diverse zone di campo, quella più occupata è davanti la difesa, le sue doti difensive lo portano qualora ce ne fosse bisogno anche a scambiarsi con Bijol o a fare il quarto centrale aggiunto (4.2 i contrasti vinti di media, 1.5 recuperi, 1.2 salvataggi), fondamentale per coprire gli spazi lasciati scoperti da Lovric e Samardzic, giocatori impegnati in manovra in zona offensiva. 

Proprio il numero 24 classe 2002, rappresenta il principale terminale offensivo del centrocampo di Sottil, il suo talento nella conduzione palla e nel tiro da fuori col sinistro ne fanno una delle mezz’ali più importanti negli ultimi 20 metri del nostro campionato, gioca principalmente sulla destra, rientrando col piede preferito, il sinistro, 5 gol e 4 assist finora, 30 tocchi con 1.4 passaggi decisivi di media, 76% la precisione nella metà campo avversaria, quasi nullo il contributo in difesa, sotto il 40% nei contrasti vinti e nei recuperi effettuati.

Dall’altro lato Lovric, rispetto a Samardzic lo sloveno pur avendo ottimi numeri realizzativi, con 4 gol e 4 assist, è un giocatore di maggiore importanza in costruzione più che negli ultimi 15 metri, toccando più palloni di media (36) con il 77% di precisione sulla trequarti, maggiore il contributo in ripiego, circa il 50% sui contrasti vinti, 0.5 i dribbling subiti.

Sugli esterni Udogie posizionato a sinistra, Ehizibue a destra, fungono da supporto per i 3 di centrocampo ed in particolare aiutano ad aumentare la fisicità sulle corsie laterali, per essere maggiormente pericolosi in area di rigore, già 9 infatti i gol di testa della squadra, in fase di non possesso si abbassano per formare una difesa a 5. La costruzione però è affidata soprattutto alla fascia sinistra, con Udogie che con 3 gol e 3 assist è uno degli uomini chiave della squadra, 53 infatti i tocchi, 1.1 passaggio decisivo di media, 82% di precisione, 77% nella metà campo avversaria, grazie alla sua corsa e fisicità gran contributo anche in difesa, 6 i contrasti vinti di media, 1.1 recuperi, 0.8 dribbling subiti.

In attacco la scelta ricadrà probabilmente sulla coppia Pereyra Beto, l’argentino nasce trequartista ma può giocare seconda punta o esterno all’occorrenza, con Sottil, avendo una punta di peso davanti con grandi tempi di inserimento, gioca principalmente sull’esterno destro, o come seconda punta, sempre a destra, questo per togliere pressione a Beto e favorire gli spazi per i suoi inserimenti senza palla, inoltre Pereyra è colui che lega centrocampo e attacco con grande qualità, 4 gol e 6 assist per lui, 51 i tocchi, 1.5 i passaggi decisivi, 85% la precisione. Beto invece è il terminale offensivo di Sottil, pochi i palloni toccati (23), ancor meno i passaggi riusciti (5.8, 65%), non eccelle tecnicamente, ma ha grandi doti atletiche e fisiche e gran senso della posizione, caratteristiche che lo hanno portato in doppia cifra (10) per la seconda stagione consecutiva.

Il match

Per il Napoli, nonostante i precedenti nettamente a favore, non sarà un match facile, anche perché come già abbiamo visto nel match contro la Salernitana, la partita per chiudere il discorso campionato, presenta sempre delle insidie emotive. Dal punto di vista tattico l’Udinese è una squadra che non disdegna il possesso palla (48.4%), ma gran parte delle azioni offensive (che passano dagli esterni) arrivano da recuperi alti e ripartenze, questo per sfruttare la corsa degli esterni di centrocampo grazie al pressing alto delle due mezz’ali, in particolare Lovric, il Napoli quindi dovrà avere pazienza, vista anche la difesa a 5, ma non dovrà rallentare troppo il gioco, il che renderebbe statica la manovra e metterebbe la partita sul piano fisico più che tecnico, aspetto che con una squadra così importante da questo punto di vista può creare grossi problemi all’attacco azzurro.