Non è guarito il Napoli. Anzi, è addirittura peggiorato rispetto alle deludenti prestazioni di Genova e Lazio.
E ora restare attaccati al treno di testa è impresa complicata. Eppure il Napoli ha, sulla carta, tra le due rose migliori d'Italia. Come se avessero illuso la piazza con le 4 buone prestazioni consecutive. E così, dopo Bologna, Udinese, Lecce e Real arriva questa vera e propria mazzata: il solito Italiano a sbancare il Maradona.

Proprio Italiano, che avrebbe dovuto essere il naturale post Spalletti. Vincenzo da Karlsruhe che è "un gran lavoratore", studia e pure tanto, conosce a menadito gli avversari, ha delle idee ben definite e soprattutto è un allenatore tanto identitario. E che, nonostante non abbia vinto nulla, è tanto riconosciuto anche da alcuni calciatori azzurri. Perché poi quando affronti le squadre in serie A ti rendi conto, da calciatore, che il tuo avversario è migliore degli altri.

Ma Italiano non è arrivato. Quindi inutile anche continuare con quello che poteva essere e non è stato. Garcia invece, ieri sera, è stato davvero imbarazzante. Ma non tanto per il cambio a metà primo tempo Anguissa - Raspadori. Nemmeno per il "rimedio" che ha trovato, cioè Politano out e Cajuste in. E nemmeno il trittico di cambi con Osimhen, Zielinski e Lobotka fuori. Solo a pensarlo vengono i brividi. Ma no, non sono questi gli unici punti critici.

Ne esiste uno peggiore, si chiama conoscenza dell'avversario. La sensazione è stata proprio che Rudy Garcia non aveva la più pallida idea di come affrontare Italiano. Come se non lo conoscesse, non l'avesse studiato, non sapesse i punti di forza e quelli deboli. Una debacle su tutta la linea, che è molto peggio del risultato. Eppure il francese aveva mostrato segni di intelligenza. Aveva fatto un passo indietro e si era affidato al consiglio dei saggi composto da ragazzi che chiedono una guida tecnica che ascolti le loro necessità tattiche. Non una dinamica fuori dal mondo, soprattutto in un club che ha vinto ma che non è abituato a farlo. Per questo motivo chi va via da Napoli raramente ripete le gesta partenopee. Ma questo lo dirà il futuro ed interessa pure poco.

Il presente ci dice che Rudy Garcia ha perso la bussola, non è riconosciuto dai calciatori. È partito col piede sbagliato, un pó si è ripreso, è ricaduto. Un'altalena non degna dei campioni d'Italia. Ora spopola il #Garciaout. C'era da attenderselo. L'errore più grande che si possa commettere è quello di credere che chiunque sia meglio del francese. E un altro grosso errore si fa quando si parla di possibile traghettatore, al mese di ottobre.
Il Napoli decida cosa fare ma lo faccia con calma e serenità, perché è evidente che la scelta estiva è stata errata. Succede, nel mondo del lavoro è così.

Quando la scelta è giusta si applaude, quando è errata si critica e si cerca di capire come migliorare. Il Napoli, dovesse decidere di cambiare guida tecnica, deve prendere un allenatore a cui affidare il progetto tecnico almeno per il prossimo biennio, difendendolo e appoggiandolo nelle scelte di campo. L'alternativa è continuare con Garcia, puntare ad entrare nelle prime 4 e a fine anno tanti saluti. Poi occorre prenotare una cena a piazza della Signoria con Rocco Commisso: "Hi Rocco, ce l'hai un'amica?"