Termina 2-0 in favore dei padroni di casa la sfida tra Monza e Napoli, con la squadra di Palladino che raggiunge i 7 risultati utili consecutivi e si porta a pari punti (49) con la Fiorentina all’ottavo posto, obiettivo dichiarato anche da Petagna nel post gara. Per il Napoli ovviamente sconfitta indolore, se non che ci si poteva aspettare qualcosa in più nella prima frazione da giocatori che questa stagione hanno potuto vivere poco i momenti delle prime linee, Zerbin e Bereszynski su tutti. 

Andiamo ora ad analizzare il match attraverso i numeri dei protagonisti.

Il Monza scende in campo con il 3421, Izzo, Marlon e Caldirola in difesa, sugli esterni di centrocampo Carlos Augusto a sinistra e Ciurria a destra, Pessina e Rovella in mezzo al campo, Caprari e Mota esterni offensivi alle spalle dell’ex Andrea Petagna. In fase di possesso a centrocampo Rovella scala davanti la difesa, a fungere da mediano, con Pessina invece più alto sulla sinistra, esterni di centrocampo molto larghi, in attacco Caprari isolato sulla sinistra e Mota accentrato a fungere da seconda punta alle spalle di Petagna. In fase difensiva la difesa passa a 5, con Ciurria e Carlos Augusto come terzini al fianco dei tre centrali, il centrocampo rimane a 2, seppur stando molto basso (37m il baricentro), in attacco Caprari si accentra insieme a Mota per creare densità in mezzo al campo. 

Spalletti non cambia, almeno nel modulo di partenza, 433 per il Napoli, in porta ancora Gollini dopo la buona prestazione contro la Fiorentina, in difesa riposo per Di Lorenzo, a destra dal 1’ Bereszynski, a sinistra Olivera, Rrahmani e Juan Jesus centrali, centrocampo titolare con Zielinski, Anguissa e Lobotka, in attacco Elmas a destra, Zerbin a sinistra, confermato Osimhen al centro. In fase offensiva baricentro molto alto (64m), Anguissa e Zielinski in zona trequarti, con il polacco a ridosso di Osimhen, i terzini vanno a giocare dentro al campo, con gli esterni offensivi molto larghi, in particolare Elmas a destra. In fase di non possesso la difesa passa a 4, con i terzini che ripiegano, il centrocampo rimane a 3, ma con Zielinski alto come secondo giocatore più avanzato della squadra (dopo Osimhen) e Elmas che si abbassa da terzo di centrocampo.

Il match

La partita è stata vinta meritatamente dalla squadra di Palladino, nel complesso l’ordine tattico e l’aggressività del Monza hanno pagato, in particolare nel primo tempo, il quale è stato concluso dal Napoli con 0.42 xG, 53% di possesso palla, 6 conclusioni, 1 in porta, nessuna occasione creata, 241 i passaggi riusciti (87%). Nel secondo tempo con gli ingressi di Kvaratskhelia prima per Zerbin e Politano dopo per Elmas il Napoli riacquista imprevedibilità e passo in avanti, impensierendo la difesa di casa, 0.73 xG, 14 le conclusioni, 6 in porta, 2 occasioni create, 211 passaggi riusciti (84%) e (almeno) una situazione da rigore, non fischiato dall’arbitro Cosso, che avrebbe meritato più attenzione. 

La sterilità del Napoli in particolare nella prima parte di gara è riconducibile a due fattori, il primo, la scelta di Palladino di scendere in campo con Ciurria esterno e Mota alle spalle di Petagna, e non prima punta, il che ha garantito maggiore densità dentro al campo, ed infatti come si evince dalla heatmap di Mota, ha giocato prevalentemente sulla metà campo, svariando poi sulla destra in attacco, lo stesso vale per Ciurria, partito largo ma aiutando Pessina con Rovella più basso davanti la difesa, ciò ha fatto in modo che la regia del Napoli, ovvero Lobotka, toccasse pochi palloni, e così è stato, 41 i tocchi totali (68 di media), e soprattutto nonostante il 91% di precisione, nessun passaggio chiave, costretto sempre a giocare all’indietro per i pochi spazi concessi dagli avversari, Juan Jesus e Bereszynski infatti i giocatori con la maggiore percentuale di disponibilità al passaggio (80%).

Il secondo aspetto riguarda la pericolosità sugli esterni, Zerbin e Elmas per caratteristiche non hanno il passo e la velocità per essere costanti nell’uno contro uno, e con una difesa schierata con addirittura sei uomini in mezzo al campo, con continui raddoppi sulle corsie laterali (a sinistra Caldirola, a destra Mota), giocatori in grado di saltare l’uomo sono imprescindibili per cercare di creare occasioni e superiorità numerica, in particolare Elmas ha sofferto da destra, trovandosi di fronte i migliori in campo del Monza, Carlos Augusto e Pessina, i due sono stati costantemente sulle tracce del macedone, annullandone la regia e gli inserimenti in mezzo al campo, e concedendo per l’appunto, solo duelli uno contro uno, dove il numero 7 ha sempre faticato, in particolare sull’esterno dove fatica a trovare supporto visto il sistema del Napoli che prevede esterni molto larghi, per lui 56 tocchi, 88% di precisione, 1 passaggio chiave, nessuna conclusione in porta, nessun dribbling riuscito e 3 contrasti vinti (su 9).

Il Monza però oltre ad una partita preparata correttamente dal punto di vista difensivo, facendo faticare i punti di forza del Napoli, ha giocato una grande partita anche in fase offensiva, il tridente schierato da Palladino ma in particolare le posizioni volute dall’allenatore campano hanno portato la squadra di Spalletti fuori giri, a sinistra Bereszynski ha dimostrato di non poter reggere determinati ritmi, e neanche di sopperire a continue sovrapposizioni, da quel lato Caprari è stato determinante per creare uno contro uno saltando sistematicamente l’ex Sampdoria, per lui infatti 5 dribbling riusciti (su 7), 46 tocchi, 87% di precisione, 3 passaggi chiave, 5 contrasti vinti (su 7), il numero 17 ha rappresentato il regista offensivo della squadra. Carlos Augusto oltre al lavoro in fase difensiva (6 contrasti vinti, 3 salvataggi, 2 intercetti) ha creato continue sovrapposizioni per poi cambiare sul lato debole dove ad arrivare era proprio Mota, partendo da destra e sfruttando l’uomo portato via da Petagna in area per tagliare dentro, da questa situazione infatti è nato il primo gol del Monza, per l’esterno brasiliano 69 tocchi, 70% di precisione, 2 passaggi chiave, 3 palle lunghe riuscite (su 4).

Man of the match 

Per il Napoli nonostante una serata no nel complesso, in gran parte per meriti del Monza, tra le note positive troviamo sicuramente il capocannoniere della serie A, Victor Osimhen, non è riuscito questa volta a trovare la rete, ma le poche occasioni create dagli ospiti arrivano proprio dai suoi tagli alle spalle della difesa (86% le palle lunghe riuscite), per lui 3 occasioni create, il dato più alto tra gli azzurri, 4 conclusioni, 38 tocchi, 71% di precisione, 3 passaggi chiave, 1 recupero e una situazione dubbia in area di rigore che probabilmente avrebbe meritato il fischio di Cosso.