Napoli-Verona: le probabili formazioni e l’analisi del match
La partita tra Napoli e Verona, in programma stasera (inizio 20.45) allo stadio Diego Armando Maradona, si preannuncia di vitale importanza per gli azzurri, che faranno il massimo per ottenere i tre punti, consolidando la loro leadership in testa al campionato ed allungando sulle altre pretendenti in ottica Champions (pareggi per Lazio, Milan e Juventus). Il pari di ieri dell'Atalanta contro l'Udinese, inoltre, ha aperto una finestra per incrementare il distacco sull'attuale seconda classificata, in attesa del recupero dei bergamaschi contro la Juventus in programma martedì, nella settimana che porterà poi al big match di sabato prossimo al Gewiss Stadium. Senza dimenticare l’Inter, in campo quest’oggi in quel di Venezia e con due partite ancora da recuperare. I nerazzurri, senza dubbio, restano i favoriti principali nella corsa al titolo.
Napoli-Verona: le probabili formazioni
In vista della partita contro il Verona, il Napoli dovrà fare a meno di tre giocatori: Kvaratskhelia, Buongiorno ed Olivera. Il georgiano, secondo quanto dichiarato da Conte in conferenza stampa, ha chiesto la cessione a gennaio ed è in trattativa con il Paris Saint-Germain. Olivera, invece, soffre di un problema al polpaccio che gli ha impedito di allenarsi regolarmente durante la settimana; al suo posto, ci sarà Spinazzola. Per quanto riguarda l'attacco, il tridente sarà formato da Neres sulla sinistra, Politano a destra e Lukaku come punta centrale.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Spinazzola; Anguissa, Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Neres. All.: Conte
Paolo Zanetti dovrà fare i conti con alcune assenze pesanti: Serdar e Tchatchoua saranno infatti assenti per squalifica. Il primo sarà sostituito da Belahyane; Lazovic, invece, prenderà il posto del veloce camerunese a destra, con Bradaric sulla sinistra. In attacco spazio alla coppia Sarr-Tengstedt, con Suslov nel ruolo di trequartista. Non escludiamo, tuttavia, la possibilità per gli scaligeri di giocare con una sola punta, con l’inserimento tra le linee di un centrocampista in più. La scelta (più conservativa) potrebbe ricadere su Kastanos.
VERONA (3-4-1-2/3-4-2-1): Montipò; Dawidowicz, Coppola, Ghilardi; Lazovic, Belahyane, Duda, Bradaric; Suslov; Sarr, Tengstedt (Kastanos). All.: Zanetti
Analisi avversario - fase offensiva e difensiva
Il Verona di Paolo Zanetti si distingue per un approccio tattico molto pratico, incentrato sulla costante fisicità ed aggressività, e sulla velocità in transizione, quando possibile. Il modulo di gioco, che varia tra il 3-5-2 ed il 3-4-1-2, è un aspetto chiave della sua flessibilità tattica. A seconda di come si dispone il centrocampo, in particolare con Suslov che può agire da mezzala sinistra o da trequartista, la squadra può adattarsi a diverse situazioni in fase offensiva. Il possesso palla prolungato non è una caratteristica primaria, con i gialloblù che preferiscono un gioco più diretto, basato su lanci lunghi per sfruttare la forza fisica dei propri attaccanti, ed il lavoro dei centrocampisti sulle seconde palle. Poca costruzione dal basso.
Analizzando i singoli calciatori, l'assenza di Tchatchoua rappresenta un handicap significativo, soprattutto in fase offensiva sulla destra, dove il giocatore offriva sia spinta che capacità di proporre gioco. Suslov, invece, rappresenta una risorsa molto interessante. Il centrocampista slovacco, con la sua rapidità, tecnica e capacità di strappare palla al piede, è un elemento che può fare la differenza, soprattutto in transizione. La sua velocità nel breve e la capacità di saltare l'uomo lo rendono molto pericoloso in contropiede. Nella fase di costruzione, inoltre, non disdegna abbassare il suo raggio d’azione sulla corsia laterale sinistra di centrocampo per fornire un’uscita aggiuntiva ai compagni oltre Duda.
Attenzione anche al duo d’attacco Tengstedt-Sarr: il primo porta in dote un ottimo senso del gol, unita ad una buona capacità di muoversi senza palla. L'ex attaccante del Benfica ha una predisposizione naturale a trovarsi al posto giusto al momento giusto, riuscendo a sfruttare le palle in profondità o i cross in area. La sua capacità di finalizzare le azioni con precisione lo rende una minaccia per qualsiasi difesa; il secondo, invece, con la sua fisicità e velocità, è un attaccante che può fare da punto di riferimento avanzato, occupando bene gli spazi e sfruttando la sua forza fisica nei duelli aerei e nella protezione della palla. Inoltre, la sua velocità lo rende pericoloso in contropiede.
In fase di non possesso, il Verona difende con il 5-3-2, o 5-2-1-2, con Suslov (o Kastanos eventualmente) in prima battuta per schermare il regista sulla costruzione avversaria. Un altro aspetto importante riguarda il lavoro di Duda, che si distingue per la sua intelligenza tattica in fase difensiva. La sua capacità di leggere i movimenti degli avversari e di seguire i giocatori che gli gravitano attorno lo rende un elemento molto prezioso. Duda spesso abbassa la sua posizione, modificando di conseguenza la linea difensiva da cinque a sei unità. Il blocco dei tre difensori centrali è molto fisico ed aggressivo, in particolare i due braccetti Dawidowicz e Ghilardi, che non si limitano a difendere la propria zona ma cercano attivamente di rompere la linea in avanti per interdire i passaggi e forzare l'errore dell'avversario. L’approccio al match sarà fondamentale: gli scaligeri, infatti, dovranno decidere se adottare un atteggiamento ultra-difensivo per cercare di arginare le offensive del Napoli, o se tentare comunque di giocare e provare a creare situazioni pericolose in ripartenza.
Napoli, cambiano gli interpreti ma la strada è tracciata: Spinazzola come Olivera
Il Napoli si appresta ad affrontare il Verona, squadra che registra la peggior difesa del campionato in termini di gol subiti (42). E’ evidente che gli azzurri vantano una superiorità notevole in termini di qualità tecniche, quindi avranno costantemente il pallino del gioco in mano, direzionando e gestendo la partita attraverso la consueta costruzione centrale 2+1 (Rrhamani-Jesus/Lobotka), nonché tramite gli scambi di posizioni Mc Tominay-Spinazzola a sinistra (utili a portare fuori Dawidowicz) e Di Lorenzo-Anguissa a destra (per attirare l'uscita di Ghilardi), propedeutici a diverse situazioni di gioco come gli attacchi negli spazi intermedi, le giocate dirette su Lukaku, o per allargare il pallone verso gli esterni offensivi, consentendo giocate in ampiezza e ricerca della profondità, difesa ospite permettendo. L'assenza di Olivera rappresenta una perdita importante, ma Spinazzola, pur non essendo esattamente lo stesso tipo di giocatore come caratteristiche, ha le qualità per sostituirlo efficacemente anche nei famosi tagli interni che vediamo effettuare all’uruguaiano ogni domenica. Come dichiarato da Conte in conferenza stampa, infatti, dal percorso tattico iniziato un paio di mesi fa non si tornerà più indietro, quindi anche i calciatori poco utilizzati lavoreranno e giocheranno come i titolarissimi. In fase di non possesso, ci aspettiamo una squadra estremamente proattiva ed intensa. La voglia di riscatto per la scoppola rimediata all'andata potrebbe venire fuori. Gli azzurri dovranno essere pronti a pressare in alto, sfruttando la loro aggressività e la voglia di recuperare immediatamente la sfera per ripartire velocemente. Attenzione massima al talento di Suslov.