Vietato fermarsi. Dopo la bella e convincente prova contro l'Udinese, il Napoli va in trasferta al Via del Mare per affrontare il Lecce di mister D'Aversa, autentica rivelazione di questo inizio campionato. C'è la Champions in vista (martedì arriverà il Real Madrid al Maradona), ma Garcia non dovrebbe variare di molto il suo undici. Con Rrahmani e Juan Jesus assenti per infortunio, coppia di centrali obbligata Natan-Ostigard. Sulla sinistra potrebbe spuntarla ancora Mario Rui. Politano ed Osimhen sono usciti al 60' nel match di mercoledì, quindi dovrebbero partire regolarmente dal primo minuto. Tuttavia c'è qualche dubbio soprattutto per il primo: in caso di assenza, pronti eventualmente Lindstrom (entrato benissimo mercoledì) o Raspadori. Nel Lecce due ritorni dall'inizio rispetto alla gara dello Stadium: Gendrey e Gallo titolari al posto di Venuti e Dorgu. Ballottaggio Oudin-Rafia per completare il terzetto di centrocampo insieme a Ramadani e Blin. Ma occhio pure alla possibile sorpresa Gonzalez. Tridente confermato con Strefezza a sinistra, Almqvist a destra ed il montenegrino Krstrovic come punta centrale.

Analisi del Lecce di D'Aversa

I salentini hanno iniziato benissimo il campionato. La sconfitta (la prima del campionato) dello Stadium non cancella quanto di buono fatto nelle precedenti uscite. Il Napoli troverà un avversario guardingo, ma che sicuramente proverà ad impensierire la difesa azzurra con combinazioni offensive in velocità, soprattutto per vie esterne. Il modulo di gioco sarà il 4-3-3: in costruzione, i centrali lavoreranno con il play (Ramadani), che sarà posizionato sempre in zona più bassa, o con la mezzala (Blin). L'altro interno di centrocampo resterà più alto. Possibile anche l'uscita attraverso i terzini. Quasi sempre si cercherà la giocata diretta sulla prima punta Krstovic. Fase di non possesso: 4-2-3-1/4-5-1. Da capire l'atteggiamento di squadra in fase di prima pressione, se sarà di maggiore attesa o subito forte. Sicuramente se il Napoli dovesse passare in vantaggio potrebbe trovare più facilità a superare la linea giallorossa, ma servirà ovviamente rapidità di giocata (massimo un tocco) per mandare a vuoto le marcature dei padroni di casa. La mezzala sinistra (Oudin, Rafia o Gonzalez) avrà il compito di seguire Lobotka. Le due ali offensivi in marcature ed i due terzini saranno spesso stretti verso il campo, quindi ci sarà possibilità di attaccare sulle fasce. Il Lecce è una squadra abbastanza aggressiva, anche con i due centrali Baschirotto e Pongracic, che non disdegnano l'uscita alta sull'uomo. Individualità dei singoli: attenzione massima alla rapidità e capacità di rientro sul piede forte dei velocisti Almqvist e Strefezza. I due spesso si scambiano le relative posizioni in campo. Natan ed Ostigard se la vedranno con Krstrovic, attaccante dal buon fiuto del gol che lavorerà molto in protezione palla. Dei pericoli potrebbero arrivare con tiri dalla distanza di Oudin, Rafia ed Almqvist. Occhio anche alla spinta veloce di Gendrey sull'out di destra. Da limitare Baschirotto soprattutto su situazioni da corner. Palle inattive a sfavore: 6/7 uomini in area piccola + 2 in marcatura. Opportunità di superiorità al centro dell'area di rigore. Un saltatore come Ostigard potrebbe fare bene.

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Udinese Napoli, il gol scudetto di Osimhen live dalla Curva

Il momento del Napoli di Rudi Garcia

La prestazione di squadra ammirata contro l'Udinese è stata sicuramente la migliore della stagione. Si è visto un undici finalmente attivo, sempre connesso in tutte le fasi di gioco. Manovra rapida e fluida. Fame, riaggressioni immediate, cattiveria dei singoli calciatori e voglia di comandare, e non subire, il match. Sempre. Sembra in costante miglioramento anche la condizione fisica. Naturalmente il tutto andrà verificato già nel match odierno e nei prossimi appuntamenti con Real Madrid e Fiorentina. Grazie alla ritrovata compattezza nel campo, con i calciatori più vicini tra di loro, sono tornati anche i famosi triangoli veloci a mo' di torello. Un esempio a conferma di ciò lo si è avuto con una stupenda azione svolta al 52' del match contro i friulani: zona bandierina, azzurri in uscita bassa nella propria metà campo, avversari in pressing forte. Scambio rapidissimo tra Zielinski, Kvaratskhelia e Mario Rui (che ha ricordato la famosa triangolazione diventata virale del Napoli di Sarri vs Cagliari), da lì cambio di lato per Di Lorenzo, altro fraseggio veloce tra Anguissa, Politano e Lobotka, imbucata dello slovacco per Osimhen che manda a lato di pochissimo.

Garcia sta lavorando moltissimo con la squadra in doppie sedute tattiche settimanali: migliorata sensibilmente la fase di prima pressione, ma c'è ancora da lavorare, perché quando Lobotka ed Anguissa decidono di andare entrambi a pizzicare in alto, il rischio di imbucata alle spalle resta comunque alto. E questo scenario andrà sicuramente evitato soprattutto contro Real Madrid e Fiorentina, che sono due squadre molto abili tra le linee. Contro l'Udinese, in fase di prima costruzione, Lobotka si è abbassato di meno tra i centrali. Si è lavorato di più con i terzini più stretti, soprattutto Di Lorenzo, e con l'abbassamento a turno di Anguissa e Zielinski. Finalmente si è visto tanto movimento, scambio di posizioni continuo, inserimenti delle mezzali, ed imprevedibilità alle spalle di Victor Osimhen. Palleggio, ma anche possibilità di andare in profondità su Osimhen, compattezza di squadra e condizione fisica superiore. Se Garcia, con l'aiuto e la disponibilità dei calciatori, sarà bravo a limare gli ultimissimi dettagli in merito alla fase di prima pressione, esiste davvero la possibilità di tornare a dominare e macinare risultati su risultati come fatto in passato.