Poteva essere un derby tutto campano il fanalino di coda di questa stagione, ma il popolo napoletano si è visto costretto a rimandare la festa scudetto. Era tutto pronto ma il Napoli non è andato oltre il pareggio contro una squadra ostica e pronta a far tutto pur di non concedere nulla agli azzurri.

Ciò nonostante, il Napoli ha giocato la sua partita, con concentrazione e determinazione,  consci anche del risultato del march di Milano. Per l’occasione Spalletti ha scelto i titolari di sempre.

La Salernitana, reduce da otto risultati utili consecutivi, risponde con Kastanos e Dia in attacco con Candreva a guidare il centrocampo.

Come un monologo la partita comincia a trazione anteriore dove gli azzurri, accompagnati dalla borgia del Maradona, in più occasioni, sono andati vicino al gol.

La Salernitana si è saputa difendere bene ma senza procurarsi occasioni.

Al 23esimo grande parata di Ochoa che nega ad Osimhen la gioia del gol.

Al 41esimo ancora l’estremo difensore messicano respinge di pugno un tiro dalla distanza di Anguissa. Ancora una volta l’urlo del Maradona viene silenziato.

I primi 45 minuti sono stati di dominio territoriale da parte degli azzurri ma solo in poche occasioni è riuscito a rendersi pericoloso.

La ripresa comincia sempre col Napoli in attacco mandando, in più occasioni, in affanno la retroguardia avversaria. Un monologo conforme a quello del primo tempo, con la Salernitana chiusa nella propria metà campo e il Napoli che muove il pallone alla ricerca di spazi. Al 56esimo Zielinski prova a realizzare il gol della storia di rovesciata, ma il pallone va oltre la traversa.

Al 61esimo esplode il Maradona. Olivera sbocca il risultato di testa su calcio d’angolo battuto da Raspadori. A Napoli, dentro e fuori lo stadio, è un vero e proprio tripudio perché un sogno sta diventando realtà. Gli azzurri, non contenti del risultato, continuano a schiacciare la retroguardia avversaria. Prima con Osimhen che trova i guantoni di Ochoa e poi con Kvara che sfiora il palo.

Al 84’ accade l’impensabile. Dia piazza un tiro da fuori area che gela il Maradona. 1 a 1 e tutto da rifare per il Napoli a 6 minuti dalla fine.

Mister Spalletti si gioca anche la carta Simeone per tentare l’impresa ma nulla di fatto. Finisce 1 a 1 e sfuma l’occasione per il Napoli di chiudere i conti con sei giornate di anticipo. Un risultato che rimanda a giovedì contro l’Udinese la possibilità di festeggiare l’ambito tricolore.