Il Governo Meloni vara il decreto Sport: ecco cosa prevederà

Il tema della costruzione e riqualificazione degli stadi in Italia sembra finalmente vicino a una svolta decisiva. Il Governo Meloni si appresta a varare il Decreto Sport, un provvedimento chiave fortemente sostenuto dal ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, con l’obiettivo di superare ostacoli normativi e burocratici che per anni hanno rallentato o bloccato i progetti legati agli impianti sportivi.

Decreto Sport: ecco cosa prevederà
Il decreto introdurrà una procedura commissariale specifica per la realizzazione dei nuovi stadi, consentendo la nomina di un commissario straordinario e la designazione di sindaci o loro delegati come sub-commissari. Questo meccanismo servirà ad accelerare interventi già programmati per 4,5-5 miliardi di euro e, secondo le stime governative, potrà attivare ulteriori progetti per un valore complessivo compreso tra 7 e 10 miliardi.
Abodi ha sottolineato l’importanza della nuova struttura commissariale, che non andrà a sovrapporsi alle amministrazioni locali ma adotterà le migliori pratiche per velocizzare i processi. Il riferimento temporale è chiaro: l’Italia deve arrivare pronta all’Europeo 2032, ma la UEFA ha già fissato ad aprile-maggio 2027 la deadline per l’apertura dei cantieri dei cinque stadi principali, altrimenti rischia di perdere l’assegnazione.
Decreto Sport: i cantieri in partenza e che già avviati
Nel frattempo, alcuni cantieri sono già in partenza: Firenze è il primo caso concreto, ma a breve potrebbero aggiungersi anche Bologna e Cagliari, seguiti da Empoli e Parma, progetti già ben delineati. Il governo punta anche a sostenere i club con proprietà straniere e a coinvolgere le amministrazioni locali più attive.
I progetti più rilevanti dal punto di vista economico includono:
San Siro (Inter e Milan): valore potenziale fino a 1,5 miliardi di euro
Roma (Pietralata): investimento previsto di 1,2 miliardi
Lazio (Flaminio): progetto da 450 milioni
Firenze (Artemio Franchi): lavori già avviati, 150 milioni pubblici, con Rocco Commisso disposto ad aggiungerne 100
Parma: il gruppo Krause coprirà oltre il 60% del costo previsto (circa 150 milioni)
Cagliari: la Regione ha confermato 50 milioni, stima totale tra 150 e 200 milioni
Empoli: riqualificazione stimata in 50 milioni
Venezia: con il progetto “Bosco dello Sport” (piano pubblico da 92 milioni)
Anche altri club – tra cui Como, Lecce, Palermo, Arezzo e Perugia – stanno pianificando la costruzione o il rinnovamento dei propri impianti.
Per sostenere questi investimenti, il governo sta lavorando con il Ministero dell’Economia per mettere in campo una gamma di strumenti finanziari: fondi equity, fondi immobiliari, garanzie combinate tra l’Istituto per il Credito Sportivo e SACE, contributi in conto interessi e una provvista finanziaria europea a condizioni agevolate. Tutto ciò sarà incardinato nella nuova struttura commissariale, che potrà anche gestire eventuali alienazioni dei beni pubblici coinvolti.
In sintesi, l’Italia si prepara a un grande rilancio infrastrutturale nel calcio, spinta non solo dagli obiettivi sportivi ma anche dal potenziale economico e urbanistico di questi interventi.