Matchday in casa Napoli, oggi alle ore 18 al Maradona gli azzurri ospiteranno il Verona di Zaffaroni, che nonostante il recente ritorno al successo contro il Sassuolo (2-1), ha disperato bisogno di punti per provare ad avvicinarsi allo Spezia in zona salvezza. D’altra parte il Napoli scende in campo con la consapevolezza che sia una partita con un importante valore ai fini del campionato, ma che non dovrà togliere troppe energie ai titolari, robusto turnover infatti per Spalletti. Andiamo ora ad analizzare quali sono i principali pericoli tra gli undici della formazione ospite.

Partendo dalla difesa, il primo nome da evidenziare è quello di Isak Hien, difensore centrale nella difesa a 3, per lui 23 presenze in stagione, rappresenta tra i centrali del Verona, quello con la predisposizione più offensiva, infatti all’occorrenza ha giocato anche da mediano davanti la linea difensiva. È da lui che il Verona costruisce partendo da dietro, 45 i tocchi di media, 74% la precisione, 83% nella propria metà campo (17.4) e 58% nella metà campo avversaria (6.7), 41% le palle lunghe precise. In difesa nell’uno contro uno è uno dei migliori della formazione, con 2.5 salvataggi di media e buone percentuali a contrasto, 52% i contrasti totali vinti, 58% di testa grazie alla sua fisicità (191cm).

In mezzo al campo, soprattutto data l’assenza di Miguel Veloso, tanto della costruzione veronese passa degli esterni di centrocampo, Faraoni e Depaoli rappresentano i giocatori su cui le mezz’ali o i centrali scaricano gran parte dei palloni per poi andare sul fondo e cercare le due punte in mezzo all’area di rigore, motivo per cui sono pochi i palloni toccati dai due di centrocampo, circa il 70% infatti delle azioni passano dalle fasce. Depaoli può giocare sia a sinistra che a destra, per caratteristiche è un buon giocatore negli inserimenti senza palla, arrivando spesso nell’area di rigore avversaria, per lui infatti 2 gol con 1 conclusione di media, aspetto su cui lavorare, la gestione palla al piede, 2 gli assist, ma su 36 tocchi pochi i passaggi riusciti (67%), 56% nella metà campo avversaria. Per Faraoni numeri simili, con le differenze che il numero 5 gioca prettamente a destra, ed è meno presente nell’area di rigore avversaria. 35.3 i tocchi di media, 2 gli assist, 69% la precisione, 78% nella propria metà campo e 55% nella metà campo avversaria, 1.3 i dribbling subiti di media, 1.3 i salvataggi, 2.7 i contrasti vinti, 2.3 a terra. 

In zona offensiva Djuric rappresenta la minaccia aerea più pericolosa, e per una squadra che utilizza così tanto i cross dalla trequarti, può essere una buona soluzione. Stagione difficile dal punto di vista realizzativo per lui, solo una rete segnata, Djuric però è il giocatore che favorisce maggiormente gli inserimenti della punta al suo fianco o del trequartista grazie alle sponde aeree e ai movimenti senza palla, infatti come si vede dalla heatmap parte prima punta per poi andare a giocare in zona trequarti scambiandosi proprio col giocatore alle sue spalle, 21 i tocchi di media, 53% la precisione, non il suo punto di forza, 7.5 però i contrasti vinti (71%), 6.5 di testa (79%), i numeri migliori della rosa da questo punto di vista, interessante capire lo sviluppo dei duelli con i centrali azzurri in zona trequarti nel recupero alto.