Dopo la sconfitta in casa contro la Lazio 0-1 nella 25esima giornata di serie A è tempo di guardare avanti e pensare al prossimo appuntamento che precede il ritorno degli ottavi di Champions League, infatti sabato alle ore di 18 il Maradona ospiterà l’Atalanta di Gasperini.

L’ultima vittoria dei bergamaschi risale al 4 dicembre 2021, quando si imposero per 2-3, partita che però fu condizionata dalle tante assenze in casa Napoli. Negli ultimi due confronti invece sono arrivati due successi per Spalletti, entrambi però fuori casa. In particolare andiamo a vedere nel dettaglio il match dell’andata, finito 1-2 in favore del Napoli.

L’Atalanta fu schierata con un 3412, Pasalic dietro la coppia d’attacco formata da Hojlund e Lookman, a centrocampo Koopmeiners e Ederson a lavorare in fase di non possesso su Lobotka, difesa a 3 che però diventa a 5 quando il Napoli tiene palla, con Hateboer e Maehle bassi e Pasalic a formare un centrocampo a 3 con Koopmeiners regista. Spalletti decise di partire con il suo classico 433, assenti in quel match Rrahmani e Kvaratskhelia (infortunati), al loro posto Juan Jesus e Elmas, motivo in più per considerare quei 3 punti così pesanti.

Parte forte l’Atalanta, che dopo due grandi interventi di Meret trova il gol su rigore di Lookman, il pareggio arriva con il colpo di testa di Osimhen, alla fine il gol vittoria porta la firma di Elmas. Ruolo importante nel match lo ebbe proprio la fascia sinistra presidiata dal macedone insieme ad Olivera che prese per l’occasione il posto di Mario Rui, l’assenza di Kvara si sentì più sui giornali che in campo, ovviamente senza il georgiano ci furono meno 1 vs 1 ma Spalletti come spesso ha fatto in carriera riuscì a valorizzare Elmas con compiti totalmente diversi e questo mise in difficoltà Gasperini. Nel primo tempo infatti il Napoli nonostante un avvio non brillante una volta prese le misure riesce a palleggiare e far correre l’Atalanta, e lo fa anche grazie al macedone. Infatti Lobotka si troverà spesso raddoppiato e pressato da Pasalic e Ederson, 12 i contrasti vinti (su 18) della coppia di centrocampo, lo schema funziona e lo slovacco chiuderà la partita con 69 palloni giocati, ma 0 saranno i passaggi chiave, 2 soli contrasti vinti e 9 possessi persi. La mossa tattica che ha mandato fuori giri il primo pressing dell’Atalanta è stata proprio la linea a 3 formata da Elmas, Zielinski e Anguissa con Olivera a spingere a supporto. Per caratteristiche il macedone gioca molto bene dentro al campo e tra le linee, meno quando è impiegato esterno dato il passo che gli manca rispetto ad un esterno a tutta fascia. Il gol infatti arriva proprio con un inserimento da sinistra verso il centro del campo. Anche Olivera si rivelò fondamentale, la sua presenza in campo fu dovuta probabilmente ad una questione fisica, infatti l’Atalanta è solita pressare alto ma lasciare anche molto spazio sugli esterni una volta saltato il centrocampo (3.58 l’indice di verticalità di Olivera) ed un giocatore con la sua gamba può approfittarne, chiuderà il match con 59 passaggi riusciti, 105 palloni toccati, 2 passaggi chiave, 2 occasioni create, 14 passaggi sulla trequarti riusciti, in difesa concede qualcosa ma in attacco tiene costantemente impegnata la catena di destra formata da Hateboer e Toloi.

Nel secondo tempo l’Atalanta complice anche il risultato alza la linea difensiva (55m) e schiaccia un Napoli visibilmente stanco, arrivano diverse occasioni, su tutte il legno colpito da Lookman. In questa fase della partita importante l’uscita veloce palla a terra per non perdere il possesso su recupero alto e aggressivo della dea. Ottima la partita in questo senso di Zielinski, le sue qualità tecniche gli permettono di fare giocate che mandano a vuoto la pressione di Ederson, 57 i palloni giocati (secondo dato più alto), 80% la precisione, 2 i passaggi chiave e 2 occasioni create.
Il duello che probabilmente decide la partita è quello tra Osimhen e Demiral, non il primo incontro tra i due, questa volta però il difensore non può nulla, Osimhen domina fisicamente e regge l’intero attacco del Napoli creando pericoli anche senza palla con i suoi movimenti, sarà lui l’MVP del match, 1 gol, 1 assist, 2 occasioni create, 67% i passaggi riusciti (con una pressione del 73%, dato più alto del match), 1 passaggio chiave e 1 recupero, 50% i duelli aerei vinti.

La partita di ritorno vedrà sicuramente dei cambiamenti, soprattutto sulla catena di sinistra, Olivera partirà di nuovo da titolare (Mario Rui squalificato), ma sull’esterno d’attacco a partire dal primo minuto sarà Kvaratskhelia, ci aspettiamo quindi più duelli uno contro uno su quel lato, a provare a contenerlo ci sarà Ruggeri questa volta. Altra situazione che può determinare è il duello fisico tra Hojlund e Kim, entrambi molto validi in questo fondamentale, attenzione anche a Lookman che agirà sul lato di Di Lorenzo e a Koopmeiners, l’olandese sarà preso in marcatura da Lobotka, tanto di questa partita passa dal duello tra le regie di queste due squadre.