La vittoriosa trasferta di Reggio Emilia ai danni del Sassuolo ha dato inizio alla vera e propria era Calzona. Se con Barcellona e Cagliari non si era visto granché dal punto di vista tattico, la situazione è cambiata in meglio nel giro di pochissimi giorni. Al Mapei Stadium gli azzurri hanno sfoderato la miglior prestazione dell'attuale stagione. Nessuna paura dopo la rete di Racic: testa bassa, consapevolezza dei propri mezzi e dominio totale per il resto del match. Il tutto condito da una grandissima fase difensiva, fatta di pressing alto e recuperi immediati, e da una condizione fisica in netto miglioramento.

Le novità tattiche

Come avevamo annunciato a poche ore da Napoli-Barcellona, la costruzione del gioco bassa (contro squadre che pressano alto) avviene tra portiere e centrali difensivi posizionati ai lati dell'area di rigore. In mezzo l'aiuto di Lobotka, pronto a giocare di sponda o sterzare con il corpo per avviare la ripartenza. Anche le mezzali potranno abbassare leggermente la loro posizione, per offrire un ulteriore sbocco di uscita al difensore ed al terzino sul proprio lato (i rinomati triangoli). Un’alternativa valida - specie contro squadre attendiste (è il caso della partita odierna) - è con i due centrali difensivi nel condurre il pallone almeno fino a metà campo prima di decidere il da farsi. Con Lobotka sempre pronto ad agire in mezzo se l'azione lo richiede. Le situazioni di gioco più interessanti da rilevare dopo il match del Mapei sono due:

  • Inserimenti continui senza palla ed occupazione degli spazi, soprattutto da parte delle due mezzali (benissimo Anguissa e Traorè), dei due terzini e degli esterni d'attacco. È tornata pure la catena di destra, con Di Lorenzo finalmente di nuovo propositivo nelle sovrapposizioni e nel posizionamento da mezzala. Stessa cosa fatta da Mario Rui sulla catena di sinistra quando Kvaratskhelia resta più largo. Tutto ciò comporta anche un sostegno maggiore per Victor Osimhen.
  • L’evoluzione da “tuttocampista” di Kvaratskhelia. Mister Calzona l'ha detto nel post-partita di Sassuolo. I talenti offensivi devono ovviamente rispettare alcune consegne in fase di non possesso, ma non vanno ingabbiati quando devono creare. Massima libertà di svariare e di scegliersi la posizione adatta a seconda dei momenti del match. Restando alla trasferta di mercoledì, in fase di costruzione della manovra dal lato sinistro, il numero 77 azzurro si è posizionato più volte dentro il campo lasciando campo libero alle sovrapposizioni di Mario Rui. Cosa che ha fatto anche Politano con Di Lorenzo dal lato opposto. Il gol dell'1-2 è nato proprio in questo modo. Tornando a Kvara, il georgiano ha agito vicino ad Osimhen, quasi da seconda punta, ma tante volte - in fase di impostazione - è stato bravo ad abbassare il proprio raggio d’azione per costruire in modo diretto con lanci proprio per il nigeriano e con cambi lato. Situazioni e momenti di gioco da alternare - ovviamente - con il desiderio naturale di partire largo a sinistra per puntare l’uomo in dribbling e per attaccare la profondità alle spalle. Stasera un nuovo appuntamento da sfruttare: tutti questi movimenti saranno fondamentali per evitare gabbie e non dare punti di riferimento alla difesa bianconera.

Il match

Napoli-Juventus sarà una partita tattica ed equilibrata, almeno all'inizio. Il leitmotiv sarà il solito: azzurri in possesso e palleggio costante, con continui tentativi di attaccare la profondità (grande sfida Osimhen-Bremer), alla ricerca di spazi da trovare nell’arcigna difesa ospite. Di fronte, una squadra fisica che difenderà in modo compatto ed equilibrato e che proverà a fare male soprattutto nelle ripartenze e sulle palle inattive. Calzona spera in un approccio generale al match migliore delle ultime uscite. Crede che la vittoria di mercoledì in quel di Reggio Emilia abbia liberato mentalmente la squadra, che ora può finalmente esprimersi ad alti livelli. Il pienone previsto al Maradona può aiutare in tal senso.

Probabili formazioni

Possibile la riconferma in toto dell'undici visto contro il Barcellona, eccezion fatta per l'infortunato Cajuste. Al suo posto favorito Traorè.

Solito 3-5-2 per la Juventus di Max Allegri che deve far fronte alle assenze di Rabiot e McKennie. L’argentino Carlos Alcaraz e Cambiaso rappresentano gli indiziati maggiori per sostituirli. Per cui, massima attenzione dovrà essere posta proprio alla posizione da mezzala destra dell’ex Bologna, per evitare soprattutto il cross dopo rientro sul piede sinistro. Ricordate il gol di Gatti all’andata? La coppia d’attacco dovrebbe essere formata da Vlahovic e Chiesa. Il classe 2000 serbo, in vero stato di grazia, è sempre efficiente nello staccarsi dalla marcatura, pulire il gioco, e riattaccare l’area. Mentre l’esterno italiano (che avrà compiti difensivi su Lobotka? - ndr) preferisce partire largo a sinistra per puntare l’uomo in velocità e rientrare sul destro.