Il Napoli riparte dal Bentegodi dopo due settimane di avvenimenti che avrebbero potuto mettere al tappeto un rinoceronte, come una fiala di endorfina sparata in pieno petto. Tante le similitudini con la passata stagione, quando dopo un ritiro turbolento, vissuto tra diffidenza e contestazioni, gli azzurri di Spalletti, alla prima stagionale, tornarono a casa con i 3 punti e nuove consapevolezze da forgiare. I ragazzi di Garcia rispondono sul campo alle critiche, tante meritate, ma altrettante figlie di quel pessimismo delirante, mediatico e popolare, che da queste parti trova con troppa facilità terreno fertile.

A fine partita Raspadori e compagni fanno fronte comune, ribadendo la stima mai messa in discussione verso il tecnico e il desiderio di lasciare al campo qualsiasi giudizio, presente e futuro. Un ottimo punto di partenza insomma, ma anche la consapevolezza che per uscire definitivamente dal pantano, nel quale la squadra sembrava affondata, bisognerà dare continuità alla prestazione di ieri e migliorare la gestione del vantaggio. Ieri abbiamo assistito a sessanta minuti ottimi e ad una seconda metà della ripresa dove non si è riusciti a dare il definitivo colpo di grazia all’avversaria, concedendo qualche occasione di troppo, ma trovando finalmente un Meret capace di opporsi con efficacia alle conclusioni scaligere, meritando i pubblici elogi di mister Garcia.

Senza fretta ma senza pausa

Non era scontato vincere e nemmeno convincere anche i più scettici che c’è ancora speranza, la speranza di riacciuffare per i capelli una stagione che può regalare ai tifosi azzurri ancora tante soddisfazioni e la possibilità di cullare un sogno, quello che nemmeno il Dio del calcio riuscì a regalarci, riconfermarsi campioni. Ma spingere le proprie ambizioni verso traguardi che vanno oltre la prossima, importantissima, sfida di Champions, potrebbe soltanto ritorcersi contro un gruppo che oggi deve provare, un passo alla volta, a scrollarsi di dosso le fragilità di inizio stagione. Quindi sin prisa pero sin pausa, volendo parafrasare uno dei motti di Rafa Benitez e massima attenzione all’Union, reduce da otto sconfitte di fila e con appena 2 punti di vantaggio dalla zona retrocessione in Bundesliga. La ricerca della continuità deve essere l’unica preoccupazione del gruppo, un dogma necessario per ritrovare punti, gioco e la serenità necessaria per regalarsi l’ennesima stagione al top.

Uno nota di merito anche al presidente Aurelio De Laurentiis che alla sua maniera ha pungolato, toccando i tasti giusti, l’intera truppa, con una presenza costante e che già in passato ha fatto da preludio a un ritrovato entusiasmo. Poco più di 48 ore e si tornerà dunque in campo, con la voglia, ne siam certi, di non derubricare a semplice casualità la prestazione a casa di Giulietta, in quel Veneto ancora una volta tristemente ostile ai napoletani. Da Verona a Verona, con lo sguardo che si spinge oltre, verso la prossima città, la prossima sfida.


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