Dopo la sosta nazionale e il doppio appuntamento degli azzurri di Mancini impegnati nelle qualificazioni agli europei torna la serie A, con un turno che vale per il Napoli un anticipo di quello che sarà il quarto di finale di Champions League, domenica sera infatti al Maradona gli azzurri ospiteranno il Milan, per una classica del nostro campionato. La sfida, in termini di punti, vale maggiormente per i rossoneri, se la squadra di Spalletti è prima in classifica con un vantaggio siderale dalla seconda in classifica (+19), quella di Pioli è in piena lotta Champions dopo un girone di ritorno fino ad ora deludente con risultati che hanno portato la squadra a -23 dal primo posto e attualmente a +1 dalla Roma quinta, +3 sull’Atalanta, situazione quindi tutta ancora da decidere.

I precedenti sotto la gestione Spalletti, dalla stagione 2021/22 in poi, dicono 2 vittorie e 1 sconfitta in favore degli azzurri, in casa però è arrivata l’unica sconfitta, l’ultima vittoria casalinga del Napoli opposto ai rossoneri risale al 2018, quando in rimonta il match si concluse 3-2. L’ultimo precedente è quello della gara d’andata di questa stagione, terminato con la vittoria del Napoli a San Siro. 

Il risultato alla fine sorrise al Napoli, che dopo aver trovato il vantaggio con il rigore a segno di Politano, riuscì a portare a casa i 3 punti con il gol decisivo, tanto per cambiare, del Cholito Simeone. Questa partita, soprattutto per come arrivò la vittoria e per l’ottima forma che viveva il Milan in quel momento, fu il punto cruciale di una stagione destinata da lì a poco a decollare e diventare storica per gli azzurri, infatti successivamente arrivarono 11 vittorie in 12 gare giocate prima della sosta.

Andiamo ad analizzare proprio questo match, per evidenziare cosa funzionò e come può essere approcciata la gara di ritorno per gli undici di Spalletti.

Nonostante il risultato, quella dell’andata fu una partita che vide il Napoli in grande difficoltà soprattutto nell’approccio al match, con il Milan che, data anche una grande condizione fisica, riuscì a chiudere le linee di passaggio centrali e isolare la regia avversaria, una delle chiavi infatti furono i duelli sugli esterni, unica zona di campo in cui Pioli concesse l’uno contro uno senza chiedere il raddoppio come fatto su Lobotka, la difficoltà in manovra arrivò anche complice l’assenza di Osimhen, a partire titolare fu Raspadori che in partite così intense dal punto di vista fisico tende a faticare. 

Asfissiante il pressing dei centrali di centrocampo in zona centrale, ed infatti fu la zona in cui il Napoli toccò meno palloni, solo 65 i passaggi riusciti sulla trequarti, 101 per il Milan, l’azione infatti fu costruita soprattutto sulla sinistra con Kvaratskhelia, impegnato nel duello con Calabria. A dimostrazione delle difficoltà a centrocampo in fase di possesso degli ospiti, due i dati significativi, il primo riguarda l’altezza palla al piede della squadra, il Napoli è una delle squadre più aggressive e propositive d’Europa, eppure l’altezza in manovra fu 48m, 56m il dato riguardante i rossoneri, il secondo dato riguarda i compiti di Lobotka e Bennacer, le menti di queste due squadre, se da una parte lo slovacco tocca pochi palloni (57) se confrontati alla sua media stagionale (71) e fa gli straordinari in fase difensiva con 9 contrasti vinti su 10 e solo 2 possessi persi per limitare la spinta avversaria sulla trequarti, il centrocampista algerino ha molta più libertà palla al piede, complice l’assetto tattico della sua squadra, e infatti toccherà 83 palloni (90% precisione), con 5 passaggi chiave, 6 (su 8) palle lunghe riuscite e 11 passaggi andati a buon fine sulla trequarti.

La densità a centrocampo creata dai rossoneri grazie allo spostamento di Krunic da esterno destro a interno di centrocampo portò il Napoli a cercare più volte la verticalizzazione sulla fascia, ed è da quella posizione che arrivarono le occasioni più pericolose, in particolare sulla sinistra con Kvaratskhelia che chiuse il match con 1 rigore conquistato, 50% dei dribbling riusciti, 52 tocchi (83% precisione) e diede un contributo anche in fase difensiva su Saelemaekers con il 60% dei contrasti vinti.

La gara di ritorno sarà, complice il periodo vissuto dalle due squadre, sicuramente differente, l’assenza di Osimhen può creare difficoltà per quanto riguarda il riferimento in avanti e la fisicità che inevitabilmente verrà a mancare, proprio per questo è ipotizzabile la scelta di preferire Simeone a Raspadori dal primo minuto, altra chiave tattica è il duello a sinistra tra Leao e la catena di destra del Napoli, in particolare Di Lorenzo e Anguissa, solitamente molto larghi in fase di non possesso per contenere le accelerazioni degli esterni. Nel complesso sarà interessante capire come si affronteranno le due squadre, e se arriveranno dei cambiamenti tattici da parte dei due allenatori proprio in vista del doppio confronto europeo.


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