Riparte il campionato del Napoli dopo aver indirizzato, sabato trascorso, i riflettori sulla nostra Nazionale per il match di qualificazione agli Europei 2024, associata alla curiosità, soprattutto del popolo napoletano, di poter assistere all’esordio sulla panchina azzurra di mister Luciano Spalletti, ormai nel cuore dei partenopei per aver regalato a Napoli la gioia del successo.

Dopo aver lasciato inaspettatamente i tre punti alla Lazio e il primo gradino della classifica dopo ben 35 giornate, il Napoli rallenta ancora contro i cugini liguri tra le mura del Luigi Ferraris.

2 a 2  il risultato finale che consente al Genoa di sorridere e andare avanti, contrariamente al Napoli che necessariamente deve ritrovare stimoli, propositività ed equilibrio se vuole essere, ancora una volta, tra le protagoniste di questo campionato.

I padroni di casa, con tre punti su sei maturati prima di stasera, hanno dimostrato coesione, organizzazione e qualità di gioco senza subire la supremazia territoriale dei Campioni d’Italia.

Gilardino, per l’occasione, ha schierato in campo la migliore formazione disponibile con Martinez tra i pali, De Winter, Bani, Dragusin e Martin subito a supporto; Strootman, Badelj, Sabelli e Frendrup ad occupare gli spazi del centrocampo e Gudmundsson in offensiva con Retegui come prima punta.

Garcia, invece, ha consentito l’esordio dal primo minuto di gioco a Mario Rui che insieme al capitano Di Lorenzo, Ostigard e Juan Jesus completa il reparto difensivo; Meret ovviamente a difendere la porta; a centrocampo Anguissa, Lobotka, Zielinski e, nella parte offensiva Victor,  Kvara e Elmas.

Una partita, quella di Marassi, caratterizzata da ritmi piuttosto alti. Buonissimo l’approccio al match dei padroni di casa, ben organizzati in campo, nonostante le intenzioni degli azzurri di indurre la partita verso l’offensiva. Già dal primo minuto di gioco un’ingenuità di Elmas costa il primo cartellino giallo per gli uomini di Garcia.

Al 7’ prima occasione per gli azzurri con Victor che raccoglie un passaggio in aria da Elmas, liberato di prima da Di Lorenzo. La palla viene respinta dal muro rossoblù.

Al 31esimo Di Lorenzo prova a sbloccare il risultato, ma il suo tiro dal limite viene respinto da Bani

Al 39esimo risponde il Genoa con Retegui, ma Meret si fa trovare pronto deviando in corner. Trascorrono solo 2 minuti e i padroni di casa passano in vantaggio. Bani raccoglie di testa una palla pizzicata da De Vinter e manda la palla in rete. 1 a 0 per il Genoa.  

Una prima frazione di gioco complessivamente trascinante. Molte indecisioni organizzative da parte degli azzurri che hanno dimostrato poca propositività e determinazione, consentendo così ai genoani molti spazi e libertà di azione. Nel complesso le emozioni di certo non sono mancate. Da segnalare le annotazioni sul taccuino di Micheal Fabbri per i cartellini rimediati da Retegui e De Winter per i falli commessi rispettivamente su Kvara.

Nella ripresa il Napoli cerca di costruire gioco, ma i liguri non lasciano molti margini di scelta.

Al 55esimo il Genoa trova la rete del raddoppio. La firma è di Mateo Retegui raccoglie in area un pallone di Strootman su azione da calcio d’angolo.

Gli azzurri cercano di reagire al doppio colpo e al 76esimo accorcia le distanze. Botta improvvisa da dentro area di Giacomo Raspadori su assist di Cajuste. 2 a 1 e si riaprono le speranze per il Napoli.

Trascorrono solo 6 minuti le speranze diventano realtà. Politano regala una delizia ai sostenitori presenti con un gran tiro che piega i guantoni a Martinez. 2 a 2 e di nuovo palla al centro.

Finisce 2 a 2 con un Napoli motivato solo nel finale. Del resto, sbavature e cali di concentrazione in corso d’opera sono indubbiamente consentiti ma l’importante è aggiustare prontamente il tiro ritrovando nel mirino sempre i principali obiettivi che accomunano una squadra di successo, come il senso di appartenenza ad una maglia, coesione tra i protagonisti in campo, determinazione e serenità di gioco. Con questi nutrienti il Napoli ha vinto lo scudetto e da questi bisogna ripartire per cominciare a riprovarci. E’ il momento che Garcia comprenda il privilegio a lui concesso e cominci a ritrovare nuovi stimoli e soluzioni prima che la scalata del successo diventi troppo tardi.


 [LM1]