Nella settimana di Sanremo tutte le attenzioni sono rivolte al festival della canzone italiana, ma l’ascolto di Splash di Colapesce e Dimartino, nella quale i due cantanti siciliani parlano del “peso delle aspettative”, mi ha stimolato una riflessione, ovviamente calcistica.

Quanto pesano le aspettative dei tifosi su di una squadra? Quanto può incidere sui risultati l’essere i favoriti di una competizione?

Non sempre chi viene considerato favorito dai bookmakers poi riesce a tener fede alle aspettative, probabilmente la responsabilità di dover raggiungere un risultato a tutti i costi può aumentare la pressione sulla squadra e giocare brutti scherzi.

Così parlavano i bookmakers

Il Milan, che contro il Torino ha ritrovato la vittoria dopo una crisi che si trascinava da ben 7 partite, non sta riuscendo a confermarsi squadra di vertice. Nonostante la vittoria del campionato nella stagione 21/22, i rossoneri non vantavano i favori del pronostico prima dell’inizio della competizione in corso.

Difatti, ad agosto le quote parlavano chiaro, con Inter e Juve principali indiziate per la lotta scudetto, una loro vittoria era quotata a poco meno di tre volte la posta. Neanche le due squadre protagoniste del “derby d’Italia” sono però riuscite a rispettare i pronostici, con la compagine guidata da Simone Inzaghi che dopo una difficile prima parte di stagione si ritrova seconda, ma a ben 13 punti dalla capolista.

Mentre la Vecchia Signora vive una situazione non facile sia dentro che fuori dal campo, criticata per il suo gioco e praticamente orfana dei suoi rinforzi estivi che, accolti in pompa magna dai giornali, si stanno rivelando poco utili al sistema di Allegri e spesso bloccati in infermeria oppure a mezzo servizio. Pur non tenendo conto della penalizzazione subita, la squadra bianconera, disterebbe comunque quindici lunghezze dal primato, troppe per un club per cui la vittoria rappresenta l’unica cosa che conta.

In questo marasma di aspettative non rispettate si erge una squadra, a tinte azzurre, che con la serenità di chi non si era prefissato obiettivi ha potuto lavorare in estate a fari spenti. Probabilmente proprio le numerose partenze estive avevano reso impronosticabile l’arrivo di un titolo all’ombra del Vesuvio, ai nastri di partenza uno scudetto azzurro vantava una quota tra il 12 ed il 15.

Addirittura ritenuto meno probabile, per i siti di scommesse, di un’eventuale vittoria finale della Roma galvanizzata dagli acquisti di Dybala e Wijnaldum.

A volte, dunque, partire con i favori del pronostico non è un vantaggio, si rischia di essere travolti dal peso delle aspettative e ciò può portare ad una rovinosa caduta, come un tonfo, in uno Splash.


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