Che bello vedere un consiglio comunale così perdutamente coeso e laborioso. I consiglieri comunali, a turno, decisi a difendere il sindaco Gaetano Manfredi senza dimenticare gli slogan tanto amati da una parte della piazza. Soprattutto quello che si riferisce alla città natale del presidente Aurelio De Laurentiis. Notevole.

In tutto questo, però, il primo cittadino è stato molto equilibrato, come figura istituzionale comanda, senza entrare nel merito ma navigando nei dintorni. Manfredi sa benissimo che lo stadio Maradona ha motivo di esistere per un solo semplice motivo: il Napoli. E sicuramente non per quelle sporadiche iniziative che lasciano il tempo che trovano. Il sindaco sa benissimo che senza il Napoli quella struttura al centro di Fuorigrotta sarebbe l'ennesima opera fatiscente di una città ancora troppo ancorata in luoghi comuni e populismo. Non osiamo immaginare cosa sarebbe successo se ci fosse stato l'ex sindaco in questi giorni a governare Napoli.

Poi ci sono i consiglieri comunali. Quelli che dovrebbero, appunto, consigliare le azioni per dare lustro alla città che hanno l'onore di rappresentare. Non dimentichiamo che Aurelio De Laurentiis è un cittadino privato. Un imprenditore. E come tale può dire quello che vuole, senza mai sfociare chiaramente nelle offese (ma juventino non ci sembra un'offesa, ma una constatazione anche molto simpatica) oppure nelle diffamazioni.

I consiglieri comunali invece dovrebbero ben ricordare di rappresentare tutta la città, e non solo una parte. Che poi è sempre quella sull'orlo della tempesta (che sia social, che sia istituzionale poco cambia). Mai una volta che fossero impopolari. I consiglieri comunali dovrebbero ben sapere che il centro economico della città si è spostato, negli ultimi anni, dalla zona "bene" di Napoli (o alta, o borghese scegliete voi) a quella della Napoli popolare.

E ciò è avvenuto per un semplice motivo: la squadra di calcio della città. Dai suoi risultati. Dalla bellezza estetica che da anni esprime. È innegabile che oggi serve più la Società Sportiva Calcio Napoli a Napoli che viceversa. È un dato di fatto. Incontrovertibile. Oggettivo. Questo lo sa bene De Laurentiis e lo sa bene anche Manfredi. Il resto sono provocazioni e dichiarazioni di facciata dei due protagonisti.

Uno stadio che ha visto ammodernamenti avvenuti non grazie alle istituzioni cittadine, non ha scelta. Deve andare ad un privato. Come si fa altrove. Come si fa in altri campi. Invece la priorità pare sia dare la cittadinanza onoraria all'ottimo Luciano Spalletti (a proposito, ma quelle di Mertens in quale cassetto si è persa?).

Il comune pensasse alle centinaia di auto sequestrate a ogni gara casalinga per l'impossibilità di trovare parcheggio o perché essi sono troppo esosi ed improvvisati. Soprattutto improvvisati. Quelli che credono che una fattura fiscale sia qualcosa di astratto. Questi sono i dettagli che danno lustro a una città che può vantarsi almeno di avere la squadra calcistica cittadina prima della classe e tra le prime 15 in Europa. Da anni. Da queste parti è tanta, tanta roba.

Dovrebbero tutti svestire i panni dei tifosi delle proprie idee e fare il bene della città. Ed il bene della città si sa benissimo quale è. Lo sanno benissimo, più di tutti, i due protagonisti: Gaetano Manfredi e Aurelio De Laurentiis.

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