Domenica. 6 agosto 2023. Ore 10:30. Castel di Sangro. Siamo nel quartier generale della Ssc Napoli, posizionato al primo piano dell’Aqua Montis Resort di Rivisondoli. In una sala riunioni con vista sui monti, Aurelio De Laurentiis accoglie una decina di tifosi.

Pantaloncini, sneakers e k-way marchiato Napoli. In stanza c’è anche Andrea Chiavelli, anch’egli in tenuta sportiva, con lo sguardo fisso sul pc. È la giornata dell’amichevole Napoli Augsburg, a momenti è atteso anche il nuovo acquisto Natan, in arrivo dal Brasile per le foto di rito.

Giornata impegnativa per il club. Ma il presidente riesce a trovare il tempo per un caffè e per una chiacchierata con i presenti. Tante domande, altrettante risposte. Ma alla luce delle dichiarazioni su Garcia che circolano in questi giorni, forse è giusto raccontarvene una.

“Presidente come va con Garcia?”

“I manager d’azienda vanno valutati a lungo termine. Per un allenatore ci vogliono almeno otto mesi”

Il 6 agosto, il Napoli di Garcia era ancora in fase embrionale. Come lo è ancora ora, tra l’altro. Non è cambiato nulla, se non che nel frattempo i 40 minuti di Napoli Lazio hanno amplificato e reso apparentemente reali tutte le paure che accompagnano un cambiamento. 40 minuti che hanno prestato il fianco a interpretazioni su una dichiarazione che per nulla si discosta da quelle sussurrate quella domenica a Castel di Sangro, a bocce ancora ferme.

Per De Laurentiis il tempo è da sempre uno strumento che i propri manager hanno in dotazione. Tempo e fiducia. Quindi nessuna bocciatura preventiva, come forzatamente si vuol far credere. Dietro quel “Siamo all’inizio, c’è ancora molto da lavorare”, c’è tutto il modus operandi del club. Nessuna polemica. Ma resta inteso che Rudi Garcia, o chiunque altro, di questo tempo non può abusare. E che i miglioramenti devono essere visibili ogni giorno. Se c’è una cosa che ottura le vene del Presidente sono gli sprechi.