header logo
Stadio Maradona di Napoli
Stadio Maradona di Napoli

Le parole di Antonio Conte, alla vigilia della sfida ai bianconeri friulani, hanno fatto da volano allo tsunami di notizie che oggi vedono il presidente Aurelio De Laurentiis particolarmente impegnato nel voler finalmente dotare il club di quelle strutture tanto reclamate. Non solo il Centro Sportivo, la casa azzurra dove costruire i successi del presente e forgiare i talenti del futuro, ma sembrerebbe ci sia stata una svolta decisa anche per quanto riguardo lo stadio. Con il club che avrebbe informato il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi di non essere interessato al restyling del catino di Fuorigrotta, ma bensì propenso alla costruzione di un nuovo impianto. Un duro colpo per l'amministrazione comunale che teme di veder sfumare la possibilità di vedersi assegnare una delle 5 sedi disponibili per gli Europei del 2032.

Altro che dissidi, il Napoli e Conte viaggiano all'unisono

Quando mister Conte ha schivato in maniera decisa le illazioni che lo avrebbero visto deluso dal mercato di gennaio, parlando della necessità di dirottare le risorse per dotare la squadra di un Centro Sportivo di proprietà, in tanti si sono sfregati le mani. Il primo, maligno, pensiero è stato quello di un principio di rottura tra l'allenatore e il presidente. Con questa mossa invece, riteniamo che Conte abbia rafforzato il rapporto che lo lega alla SSC Napoli. La consapevolezza di voler accostare il suo nome alla crescita di un club che oggi ha acquisito una posizione di tutto rispetto nel panorama calcistico europeo, ma che ha necessariamente bisogno di vedere accrescere la brand reputation attraverso tutta una serie di investimenti che non vadano esclusivamente a migliorare il parco calciatori, ma a rafforzarne il valore patrimoniale.

Conte e De Laurentiis
Conte e De Laurentiis

Lo stesso DS Giovanni Manna a pochi minuti dall'inizio dell'ultimo match lo ha ribadito: “Stiamo lavorando al Centro Sportivo”. Un' attività portata avanti con grande riserbo e che pare abbia portato i suoi frutti, anche grazie all'interessamento dell'amministrazione del comune di Castel Volturno che ha fortemente lavorato affinché il Napoli non abbandoni il territorio. Un atteggiamento in antitesi con quello napoletano, i cui rappresentanti hanno per anni quasi osteggiato qualsiasi tipo di accordo con il presidente De Laurentiis. Quindi oggi fa specie ascoltare i continui appelli radiofonici del consigliere “Nino” Simeone. Lui che fino a qualche mese fa gonfiava il petto e con superbia dichiarava che Napoli sarebbe stata certamente scelta come sede per Euro2032 e che i lavori al Maradona sarebbero stati portati avanti dal Comune e senza l'aiuto di nessuno. Quelle certezze si sono sgretolate fino al punto da vedere la città di Napoli superata da Bologna e Firenze, con Bari e Palermo a mordere le caviglie. 

Nuovo stadio? La sconfitta dell'amministrazione comunale

Ma come si è arrivati a tutto ciò? Possibile che lo stadio sia diventato terreno per fare propaganda politica, soffiando sul fuoco del malcontento di quella parte di tifoseria che non vede di buon occhio la figura del presidente azzurro? Possibile che non ci si renda conto che l'ex San Paolo ha motivo di esistere solo grazie alla SSC Napoli? Eppure i conti hanno sempre parlato chiaro: il Comune non è in grado di sobbarcarsi i lavori di manutenzione ordinaria, figuriamoci investire centinaia di milioni per un impianto ormai inadatto al calcio moderno. La logica avrebbe dovuto portare a un lavoro di mediazione che doveva avere, come fine unico, quello di una concessione al club, tale da permettere tutta una serie di interventi per dare alla squadra e alla città, uno stadio vivo 7 giorni su 7. Capace di creare ricchezza non solo per il club, ma andando a rivitalizzare il territorio e creare gettito fiscale per rimpinguare le casse comunali. 

Stadio Maradona

Ci ha provato il Sindaco Manfredi, con la mediazione del Governo, a far riavvicinare le parti, ma stando alle ultime notizie il Napoli avrebbe deciso di abbandonare definitivamente l'idea di ristrutturare l'attuale stadio. I costi del restyling sarebbero eccessivi e non permetterebbero di ottenere il risultato a cui aspira il club. Lavori talmente invasivi che non permetterebbero di utilizzare l'impianto per diversi anni, costringendo la squadra a giocare lontano da Napoli. Con la crescita del fatturato strutturale, grazie all'egregio lavoro del CRO Tommaso Bianchini e del suo staff, lo stadio di proprietà è diventato uno dei punti focali sul quale indirizzare gli sforzi societari. Non a caso nell'estate del 2023 veniva ingaggiato Gianluca Baiesi, che assumeva il ruolo di Stadium Manager, proprio per dare un'importante accelerata al tema.

Perdere la possibilità di ospitare gli Europei del 2032 sarebbe una clamorosa débâcle dell'amministrazione comunale. Una sconfitta che avrà ripercussioni sulla città che da anni vive una nuova vita grazie al turismo. Una disfatta per chi non ha intuito la necessità di evitare lo scontro con la società azzurra. I margini per riprovarci sono presenti benché flebili, ma bisognerà abbandonare i protagonismi e trattare lo stadio Diego Armando Maradona per quello che è: un bene della città e non un palco sul quale ricercare la personale ribalta. Giusto rispettare l'iter procedurale del caso, ma bisogna ricordare che in questa disputa è il Comune ad aver bisogno del Napoli e non viceversa.


💬 Commenti