Superlega, ci risiamo o forse no
Argomento di discussione in queste ore, è sicuramente il nuovo piano riguardante la Superlega, sono tre le squadre ancora iscritte al progetto, la Juventus, il Real Madrid e il Barcellona, ovviamente ci sono da capire i possibili sviluppi riguardanti la società bianconera, ma la proposta di riformulazione della competizione arriva dalla società A22 Sportsmanagent, in particolare da Bernd Reichart che ha stilato dieci principi sulla nuova Superlega, tra tutti, l’impegno nell’abbandonare la vecchia formula con partecipazione a prescindere dai propri risultati, e arrivare ad una formula più meritocratica.
Dalle 60 alle 80 squadre divise in gironi senza membri permanenti, contattati più di 50 club europei, da sottolineare però, almeno ad oggi, le adesioni che faticano ad arrivare. Lo scopo della competizione è togliere potere alla UEFA e sostituire la Champions League.
Nelle prossime settimane arriverà la decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, sull’abuso della posizione di UEFA e FIFA, altro punto di fondamentale importanza sono gli introiti, la competizione promette maggiori guadagni ai club che vi parteciperanno, d’altronde non può essere un caso che le posizioni economiche dei tre club fondatori (Real, Barcellona e Juventus) siano così in bilico. Comunque, la possibilità che il progetto vada in porto ad oggi è minima, se da una parte abbiamo l’aspetto economico e una maggiore forza decisionale dei club all’interno della competizione, dall’altra abbiamo la sentenza dell’avvocato Athanasios Rantos, che non ha riscontrato violazione della concorrenza per UEFA e FIFA, precedente che sicuramente non sorride ai fondatori di questa competizione che, forse, non vedrà mai la luce.