A quanto pare adesso tocca all’Inter.

Già, perché l'esito senza storia della finale di SuperCoppa molto probabilmente non ha solo consegnato un nuovo titolo a Simone Inzaghi ma ha anche riportato i nerazzurri in pole position in questa gara tra le macchine del Nord che si contendono il titolo di Anti Napoli.

Sarebbe dura infatti considerare ancora il Milan come antagonista principale degli azzurri per lo scudetto, dopo il pesante 0-3 di ieri sera che arriva dopo una scia di risultati deludenti in campionato. Eppure i rossoneri campioni in carica sono stati, praticamente fino all’altro ieri, i più quotati avversari. I favoriti, addirittura, fino a novembre. Ricordate gli strali giornalistici che ci vedevano in vetta soltanto per un “calendario favorevole”? Ci avevano assicurato che, una volta arrivati gli scontri diretti che il Milan aveva già affrontato ed il Napoli no, sarebbe avvenuto il sorpasso. E invece, per un rimbalzo imprevisto del pallone, è accaduto che il Milan abbia perso punti contro il Torino, la Cremonese ed il Lecce; oggi, seppur ancora secondo in classifica, si ritrova attardato di ben 9 punti e con uno stato di forma psico-fisica che definire complicato è poco.

Da novembre in poi invece era stato il turno della Juventus di Allegri. La grande favorita della vigilia si era persa in un mare di risultati catastrofici, soprattutto in Champions, perché in fondo il campionato era comunque in miglioramento rispetto alla partenza dell’anno scorso. I bianconeri avevano poi chiuso la stagione pre-Qatar con sei vittorie consecutive e quindi da molti sondaggi erano diventati di diritto gli Anti Napoli. Poi, dopo altre due vittorie alla ripresa del campionato, è giunto il momento di Napoli Juventus. E sappiamo com’è andata. Anzi, no, lasciatecelo scrivere ancora una volta: il Napoli ha stravinto per 5-1.

L’Inter, infine, non era stata considerata la principale rivale nemmeno dopo lo scontro diretto, l’unico perso finora dal Napoli, poiché ancora troppo distante o per motivi storici: cinque sconfitte nel solo girone d’andata pesano tantissimo. Eppure, dopo la rovinosa caduta dell’ “allenatore per caso” – così come si è autodefinito Allegri – e dopo la roboante vittoria di ieri sera in SuperCoppa, i nerazzurri torneranno sicuramente in auge tra i soliti nomi del giornalismo da social.

Resta il dato di fatto – perché ricordiamolo che le notizie, di solito, si dovrebbero basare sui fatti – che tutte e tre sono molto più vicine alla quota Conference League, rappresentata in questo momento dai 34 punti della Roma che alla quota scudetto.

Cosa si può dedurre quindi da questi continui capovolgimenti nella classifica di chi rincorre il Napoli?

Una possibile risposta ce la fornisce il celebre scrittore di gialli Edgar Allan Poe, in un suo racconto intitolato "La lettera rubata", in cui il protagonista investigatore deve ritrovare un prezioso documento che, dopo diverse ricerche, viene scovato seguendo un particolare ragionamento logico: a volte, il miglior modo per nascondere un oggetto è metterlo davanti agli occhi di tutti.

A valle di questo, riguardate dunque la classifica e troverete anche voi la risposta, piuttosto lapalissiana in fondo: se la rivale cambia ogni settimana, significa che una vera rivale, alla fine, non c’è.


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