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Conte e D’Aversa
Conte e D’Aversa

La Gazzetta dello Sport analizza il rapporto di amicizia che intercorre tra gli allenatori di Napoli ed Empoli, Conte e D’Aversa, che sarà “sospeso” per domani sera.

Conte e D’Aversa: storia di un’amicizia in Napoli-Empoli

“Chi trova un amico (per avversario), perde un tesoro: perché in questa notte che sa quasi di tutto, lo scudetto da una parte e la salvezza dall’altra, almeno per quell’ora e mezza non ci sarà posto per i sentimenti. E dopo, vai a capire come finisca, si vedrà se ci sarà spazio per sorridere. Napoli-Empoli è Conte con (non contro) D’Aversa, è una storia “vecchia” d’una ventina d’anni che germoglia tra le contrade di Siena, in una stagione a modo suo magica, conquistando la Serie A in scioltezza, divertendosi in quella squadra che Gigi De Canio rese fresca, audace, moderna, avendo al suo fianco, come vice, un uomo destinato poi a vincere tutto e affidandosi in campo a un leader dalla personalità sfacciata. Quando Antonio Conte sta per cominciare una vita nuova, assorbendo nel suo ruolo ciò che servirà per diventare un’istituzione, Roberto D’Aversa sta per entrare tra i 30enni: non sono coetanei, non sono lontani, e scoprire le affinità è un attimo.

E Siena, in quei mesi vibranti, carichi di leggerezza per le soddisfazioni, diventa l’epicentro d’un sodalizio permanente, di telefonate lunghissime, di vacanze che sembrano corsi di perfezionamento attraverso confronti e confidenze delle rispettive realtà, sui mutamenti che s’avvertono e vanno affrontati, sulle tradizioni e le consuetudini. Ma quel rapporto, costruito tra Piazza del Campo e il «Franchi», non rimane confinato in un rettangolo e Conte-D’Aversa si trasforma in un “affare di famiglie”, in vacanze vissute assieme, in un affiatamento tra le mogli, i figli, in estati che servono (anche) per liberarsi assieme delle tossine invernali, di tornei che lasciano il segno pure con partite come questa, perché stasera entrambi si giocano qualcosa.

Conte e D’Aversa

Conte e D’Aversa: i precedenti tra i due allenatori in vista di Napoli-Empoli

La prima volta in cui dovettero travestirsi da “nemici”, a San Siro, D’Aversa s’inventò un mezzo miracolo e strappò a Conte l’unico punto dei suoi scontri diretti nell’ottobre del 2019: 1-0 per l’Inter subito, poi, in 4’, ribaltone con Karamoh e Gervinho, afferrati - guarda un po’ - da Lukaku, per quel 2-2 che ebbe l’effetto di anestetizzare lo slancio iniziale dei nerazzurri, poi secondi alle spalle della Juve. Da quel giorno, Conte non ha lasciato più nulla a D’Aversa, lo ha battuto per tre volte, al ritorno della stessa stagione, e poi in quella successiva (1-2 in entrambi i casi) e poi all’andata, al «Castellani», 0-1 con rigore di Kvaratskhelia. Napoli-Empoli porta con sé le scorte d’un passato fraterno, che riemerga al 91’, e però prima, senza essere assolutamente nemici, sarà semplice egualmente rimanere amici: qua la mano.


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