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Scott McTominay
Scott McTominay

La Gazzetta dello Sport elogia la stagione sensazionale di Scott McTominay.

McTominay: una stagione senza senso

”L’impatto è sempre devastante (per gli altri) o deludente (per se stesso): nel linguaggio comune sono questi due aggettivi che caratterizzano il top o il flop dell’ingresso in un ambiente nuovo. Scott McTominay si è meritato la parte bella della definizione: è il personaggio del momento nella squadra del momento, la capolista Napoli capace di passare in una settimana da -3 a +3 sull’Inter. Lo scozzese, oltre ai 5 gol nelle ultime 3 partite che hanno fruttato 9 punti, è anche il secondo miglior marcatore della capolista con 11 centri, a una sola lunghezza da Romelu Lukaku. Considerati anche i 6 bersagli di Zambo Anguissa, i gol da centrocampo hanno tenuto in alto il Napoli nelle emergenze di questa stagione che potrebbe diventare prodigiosa, per dirla alla Conte. E i gol di McT hanno mandato in orbita gli azzurri in questo mese. Per uno straniero, l’ambientamento in un campionato difficile come il nostro, dal punto di vista tattico più che da quello fisico, è spesso problematico, ma lo scozzese non ha sofferto e molta parte del merito va anche all’allenatore, che spesso ha disegnato un sistema per favorire le sue incursioni, i suoi inserimenti. Non si può ingabbiarlo nei numeri di un modulo, anche se il 4-3-3 fu varato anche per favorirlo, perché le sue posizioni variano a tutto campo, lo trovi al posto del centravanti e in quello del difensore recupera palloni. Conte gli ha dato questa duttilità ricordando anche le sue mosse del passato.

Scott McTominay

 Lo scudetto non è in cassaforte, ma quello dell’altra sera è sembrato uno scatto fondamentale. Ricordando però i centrocampisti stranieri arrivati in Italia e capaci di vincere al primo anno segnando tanto (per il loro ruolo), viene in mente anche Arturo Vidal, proprio perché era in relazione diretta con Conte. Al primo anno da allenatore juventino, fece acquistare il cileno, che giocava in Germania, nel Leverkusen. Valutatene le capacità dal vivo, Conte cambiò il sistema che aveva usato prima di tornare a Torino (4-2-4), abbandonò la mediana a due e sistemò Vidal tra centrocampo e trequarti (3-5-2 o 3-4-2-1), con la libertà di usare al meglio i suoi tempi d’inserimento e il suo senso del gol. Nel primo dei suoi tre scudetti bianconeri, Conte ebbe come aiuto anche le 7 reti di Vidal e le 9 di Marchisio. Nelle altre due annate, Vidal incrementò la sua quota in A arrivando due volte in doppia cifra (10+11) e raggiungendo anche il tetto di 12 come reti che hanno dato la vittoria. McT finora è a 7 reti che hanno sbloccato lo 0-0.

McTominay tra Vidal e Matthaus

 Le analogie tra Vidal e lo scozzese si rincorrono in questa stagione, ma se guardiamo ai grandi centrocampisti stranieri capaci di vincere al primo colpo segnando tanto non va dimenticato Lothar Matthäus. Giovanni Trapattoni, che poi allenò il giovane Conte, lo portò all’Inter dal Bayern e gli diede anche il ruolo di incursore: pur se aveva il 10, non era il classico trequartista (e al Bayern prima portava l’8 ). Ma Trap arretrò Matteoli in mediana, lasciando libero il tedesco di scatenare la sua corsa e il suo tiro secco. Morale, nonostante due punte dal bottino pesante come Diaz e Serena, 9 reti del neoacquisto. E anche se 4 arrivarono su rigore, le scorribande di Lothar nell’area avversarie divennero un capitolo importante della storia dello scudetto dei record. A Napoli come centrocampista-goleador usano come paragone Marek Hamsik, preso però dal Brescia; ci sta, viste le sue cifre (121 sigilli, terzo marcatore azzurro di sempre). Però nella categoria “stranieri segnanti e vincenti subito”, McT può entrare nella galleria dei campioni”.


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