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Campi Flegrei
Campi Flegrei

Giuseppe Mastrolorenzo, vulcanologo dell'Osservatorio Vesuviano, in una diretta Facebook della testata Vesuvio Live, interrogato sull'aumento del flusso di anidride carbonica nei Campi Flegrei, risponde così: “Oggi è come se nei Campi Flegrei fosse portato un flusso di gas giornaliero pari a quello che può essere trasportato da un milione di furgoncini. Purtroppo questo è un fenomeno conosciuto da tempo, e che è presente anche in situazioni ordinarie: basti pensare alla cd. ‘Grotta del Cane’ ad Agnano. Lì un tempo erano portati i turisti per mostrare loro un cane che, a causa dell'anidride carbonica, sveniva (poi veniva fatto rinvenire con un bagno in una bacinella d'acqua)”.

Campi Flegrei, Mastrolorenzo: “Anidride carbonica letale per l'uomo se superate certe soglie”

Campi Flegrei
Campi Flegrei

Prosegue Mastrolorenzo: “Si tratta di un fenomeno preoccupante perché è nei Campi Flegrei è sempre presente. Noi sappiamo che l'anidride carbonica, gas inodore e incolore, è più pesante dell'aria. Quindi, quando viene emessa in alta concentrazione e ad alte temperature dalle fumarole ci sono meno problemi, ma quando non c'è questa concentrazione è comunque preoccupante perché certe dosi di anidride carbonica in una determinata soglia possono essere letali”.

Campi Flegrei, Mastrolorenzo: “L'aumento del flusso di anidride carbonica va incluso nel rischio bradisismico”

Infine, dichiara Mastrolorenzo: “Questo fattore di rischio, però, non è stato tenuto adeguatamente in considerazione dai miei colleghi dell'Osservatorio Vesuviano: una variazione del flusso di gas, infatti, poteva già essere determinata dai progetti di trivellazioni e di ispezione geotermica di cui i miei colleghi hanno fatto anche da referenti. Io avevo fatto, in tal senso, alcune osservazioni sulla Valutazione di Impatto Ambientale a Roma, per il Ministero dell'Ambiente. E, soprattutto, l'aumento del flusso di anidride carbonica nei Campi Flegrei non è stato incluso nel rischio bradisismico, laddove andrebbe fatto invece un monitoraggio continuo, anche perché le concentrazioni possono cambiare anche nel giro di pochi minuti”.


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