De Laurentiis lavora al Maradona, per la Uefa la pista d’atletica va rimossa
Arrivano importanti notizie sul fronte stadio da parte del Mattino. Scrive così Luigi Roano: “Aurelio De Laurentiis ha fatto una mossa inedita: ha invitato i consiglieri comunali del Comune di Napoli alla presentazione di Antonio Conte, in programma domani. Una mossa inedita che è in realtà un atto di disgelo per lo stadio Maradona. Il governo Meloni vuole Napoli nel lotto delle cinque città che ospiteranno Euro 2032.
Ora se è vero che la legge sugli stadi dà al titolare della squadra cittadina una prelazione sulla ristrutturazione del Maradona, è anche vero che se alle spalle non c’è la politica cittadina che non spinge nella giusta direzione tutto si complica. Siamo quindi di fronte all’operazione disgelo che si consumerà anche davanti agli occhi di Antonio Conte. Questi inviti dunque stanno a significare come De Laurentiis voglia davvero puntare sul Maradona, ovvero trasformarlo in uno stadio sempre funzionante e senza la pista d’atletica. La cosa per De Laurentiis è cruciale, per Manfredi non è un tabù, mentre resta indigesta ad alcuni consiglieri.
In questo scenario c’è il pressing del Governo con il ministro dello Sport Abodi che ha formato tavolo tecnico con il ministro dell’economia Giorgetti per formare un tavolo tecnico per parlare della pratica stadi, già trattata in altre città come Bologna ad esempio. Presto a questo tavolo saranno chiamati sia il Comune di Napoli, sia Aurelio De Laurentiis.
Il Governo vuole un progetto per il Maradona ed a quanto risulta il Patron ci sta lavorando. De Laurentiis ha fatto le sue mosse e si è assicurato alcuni aiuti quando metterà mano al Maradona. Per rifare lo stadio servono circa 200 milioni. Il Patron avrà agevolazioni fiscali-come previsto dalla legge sugli stadi e come previsto dalla ZES Sud- per completare un’opera che potrebbe attirare anche altri investitori.
L’Uefa d’altro canto ha criteri molto stringenti: “Per il successo di un nuovo stadio o per un ammodernamento di uno esistente risulterà essenziale la creazione di un modello per la generazione di ricavi che renda la fattibilità del progetto indipendente dalle fortune della squadra sul campo. Mentre 30 anni fa gli stadi venivano progettati anche per altri sport, la progettazione moderna enfatizza le necessità del gioco, la folla oggi dovrebbe essere il più vicino possibile alla linea del fallo laterale. Va da sè che la pista d’atletica non avrebbe spazio”.