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Aurelio De Laurentiis
Aurelio De Laurentiis

Marco Azzi, giornalista di Repubblica, ha analizzato la situazione strutturale di casa Napoli sulle colonne del noto quotidiano.

Cosa scrive Azzi

”Sold out, per la settima volta in campionato. Il Maradona è ritornato a essere troppo piccolo e ai 50 mila fortunati che sono riusciti ad assicurarsi un posto in prima fila per la sfida contro l’Udinese potevano aggiungersene molti di più, visto che la disponibilità di biglietti è stata ancora una volta inferiore di tanto alla richiesta. Altro che stadio virtuale, insomma. Al Napoli servirebbe un impianto con una capienza maggiore, oltre che più moderno, attrezzato e ospitale. Ne avrebbe urgente bisogno anche la città, che sta rischiando di perdere l’appuntamento con gli Europei del 2032, la cui organizzazione è stata affidata a Turchia e Italia: con 5 sedi a testa. La Figc ne ha già scelte tre: Roma, Milano e Torino. La quarta sarà Firenze e per il Sud c’è la concorrenza forte di Palermo e Bari.

Napoli è in ritardo ed è un danno economico pure per il club di Aurelio De Laurentiis, che perde ogni anno cento milioni di entrate senza lo stadio di proprietà. Il presidente ha annunciato più volte la presentazione di un progetto per il restyling del Maradona o per la realizzazione di un nuovo impianto, che però si fa ancora attendere. «Dirò tutto al mio ritorno dagli Stati Uniti», annunciò a dicembre il numero uno azzurro: promessa per ora non mantenuta.

Kvaratskhelia, calciatore del Psg
Kvaratskhelia, calciatore del Psg

Lo stadio: una storia infinita 

De Laurentiis e lo stadio: una storia infinita. Ma le parole di Antonio Conte hanno riacceso i riflettori su altre due gravi lacune: centro sportivo e settore giovanile. Il Napoli di Adl ha sempre fatto a meno di investire nelle strutture e ha utilizzato le sue risorse sul mercato, nell’acquisto dei calciatori. È stato però il presidente ad alimentare le attese per una strategia differente (non si contano i suoi proclami su “prime pietre” e scugnizzeria...) e il momento giusto per passare ai fatti potrebbe essere questo, visto che i 75 milioni della cessione di Kvaratskhelia sono rimasti in cassaforte e il club ha escluso di averne bisogno per tenere a posto i suoi conti.

Ma il Napoli fino al 2026 resterà in affitto a Castel Volturno, mentre De Laurentiis continua a visionare in zona terreni per il nuovo centro. «Ci ​​stiamo lavorando», assicura il ds Manna. Rischia di slittare però al 2027 pure il rilancio del settore giovanile ed è un problema. La Primavera non è infatti un serbatoio in cui attingere nei periodi d'emergenza e non può essere utilizzata - per la sua scarsa qualità - come sparring partner della prima squadra nelle partitelle di metà settimana. Il caso più spinoso è tuttavia quello dello stadio: troppo piccolo per le esigenze della tifoseria e non a norma per gli Europei 2032. Il sold out contro l'Udinese è l'ennesima prova che il Maradona com'è ora non basta più. Cinquantamila in tribuna e in troppi rimasti a casa per la mancanza di biglietti, che diventerà un problema ancora più serio il prossimo 2 marzo, quando a Fuorigrotta ci sarà la sfida scudetto contro l'Inter. È tempo di imboccare la nuova strada. La crescita del club non più dipende da un impianto moderno e soprattutto di proprietà. Col tesoro di Kvaratskhelia adesso si può”.


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