Il segreto della preparazione del Napoli è il dialogo
Il Napoli continua la propria marcia trionfale verso la conquista del terzo tricolore della storia. Una supremazia a dir poco imbarazzante, quella degli uomini di Luciano Spalletti, affermata domenica dopo domenica su ogni campo d’Italia. Tra i tanti segreti del successo azzurro, spicca un aspetto di fondamentale importanza: la preparazione atletica. In questo specifo caso, è da elogiare il grandissimo lavoro svolto dal prof. Francesco Sinatti, ex uomo di Maurizio Sarri, negli anni della Grande Bellezza.
I programmi di preparazione vengono curati nei minimi dettagli, rispettando le richieste del mister e dei singoli calciatori. Si inizia nei primissimi giorni del raduno estivo, con la valutazione individuale di tutti gli atleti a disposizione, attraverso la somministrazione di test specifici (tra cui quello cardio-polmonare), osservazioni sistematiche e colloqui. Quest’ultimi rappresentano una tappa davvero importante per sviluppare al meglio tutto il lavoro successivo. Le valutazioni che vengono fatte sono di tre tipi: socio-culturale, cognitivo e motorio. Nel primo caso, si tratta di un racconto completo di tutte le esperienze passate, non solo calcistiche (conoscenze tecnico-tattiche), ma anche di tipo culturale, sociale e familiare. Avere anche una anamnesi degli infortuni pregressi, aiuta a creare dei programmi di prevenzione. Nei colloqui a carattere cognitivo – invece – il preparatore stila un profilo psico-comportamentale dell’atleta. In ambito motorio, la vera e propria analisi funzionale di ogni calciatore, attraverso test e strumenti per analizzare tutti i vari aspetti motori (dati antropometrici, analisi posturale, capacità coordinative ed altro).
Le novità di quest'anno
Rispetto allo scorso anno, è stata mantenuta la stessa base aerobica ed atletica, con alcune sostanziali aggiunte e migliorie. Fino alla sosta per il Mondiale, gli azzurri non si sono mai fermati ed hanno espresso una condizione invidiabile. Il ritiro in Turchia ha dato l’occasione al prof. Sinatti di modulare il lavoro, calando l’intensità delle sedute di forza esplosiva e velocità, ed alzando – notevolmente – i carichi di resistenza e potenza aerobica, i cui progressi restano più stabili nel tempo. Queste sedute furono svolte dai calciatori anche nelle mattinate dei match con Lille e Villarreal, ecco spiegato il motivo di sconfitte così nette e marcate in quel periodo. Quando tanti giornalisti e tifosi criticavano per la scarsa condizione atletica, prevedendo catastrofi e preannunciando il famoso crollo delle squadre di Spalletti, tutto il mondo Napoli (interno) era tranquillo e sereno.
La stessa gara con l'Inter fu condizionata dallo sforzo di quei carichi di lavoro ancora da smaltire, e che ora Sinatti ripropone solo durante le soste o nei primissimi giorni di una settimana tipo.