Antonio Conte, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della gara con l'Inter.
Al di là del discorso classifica mi sarei aspettato un Napoli che dopo sette mesi iniziasse a prendere forma. Trovarci al secondo posto ci deve riempire di orgoglio, ma non deve mettere tanta pressione e l’ho detto ai ragazzi. Talvolta la pressione può essere positiva, ma anche negativa. Dobbiamo goderci il momento perché questo è frutto del lavoro dei ragazzi.
Domani è influente per la classifica perché ci sono in ballo tre punti perché vicino a noi ci sono tantissime squadre.
Conte sul mese più difficile per lui
Per me febbraio non è stato il mese più difficile, ma agosto. Febbraio a confronto è stata una passeggiata.
Col gruppo valutiamo sempre e lavoriamo sempre, sicuramente dopo una sconfitta impari molto di più che da una vittoria. Talvolta la vittoria può portare superficialità. Abbiamo analizzato il perché abbiamo avuto quel secondo tempo contro il Como, tutto va valutato. Loro sanno che mi sono molto arrabbiato, ma anche loro erano arrabbiati. Il secondo tempo non è stato al nostro livello dopo un primo tempo dominato, chiuso in parità solo per un infortunio. Dobbiamo stare sempre sul pezzo, tutti i 56 punti fatti sono stati sudati. Raramente abbiamo fatto goleade come invece è accaduto ad altre squadre. Noi dobbiamo stare sempre sul pezzo, non possiamo mai mollare.
I miei calciatori voglio che non ragionino sul punto di vista di squadra favorita/sfavorita o pressioni o meno. Noi vogliamo avere l’obiettivo massimo in ogni gara: non sempre ci riusciamo, ma la mentalità deve essere quella. Al termine della gara dobbiamo aver dato tutto, se dovessimo perdere deve essere perché gli altri sono stati più bravi e non perché i nostri avversari sono più determinati di noi. La sconfitta va odiata, ma si deve perdere nella giusta maniera. L’Atalanta a Napoli è stata più brava, con la Lazio era una gara da pareggio che però abbiamo perso, ma ci può stare. A Como invece non è stato così, perché noi abbiamo reso sotto il nostro livello nel secondo tempo. Ci siamo meritati di giocarci una gara simile domani e poi si vedrà chi è stato più bravo.
Conte sul sostituto di Anguissa
Devo ancora decidere, ho forti dubbi in tal senso. Sia la fisicità che la tecnica possono risolvere l’assenza di Frank. Cercheremo di fare la scelta migliore, gli infortuni fanno parte del percorso. C’è chi sopperisce in maniera più facile e chi lo fa con più difficoltà. Noi però dobbiamo cercare soluzioni e domani vedrete in campo. Anguissa e Neres sono due giocatori importanti, ma la nostra forza è la squadra, lo spirito, il collettivo. L’infortunio di Anguissa cercheremo di sopperire. La cosa strana è che sia Frank che David hanno finito la partita.
Spinazzola ha giocato tutta la gara con il Como ed in settimana l’abbiamo gestito. Olivera ha avuto un problema più serio di Spinazzola, problema recidivo e sta lavorando per entrare in condizione per essere al massimo. Sono entrambi a disposizione e dovrò scegliere anche per il prosieguo del campionato, devo evitare di fare danni fisici. Sarebbe duro se ci fosse una ricaduta.
Conte sugli infortuni
Le risposte non sono semplici, nel calcio tutto è opinabile. In passato vi dissi che siamo stati bravi e fortunati a non avere infortuni, ma durante l’anno è impensabile non averne. Può capitare il periodo dove hai infortuni nella stessa zona di campo, in quel momento devi essere bravo a trovare soluzioni e devi cercare di essere bravo a valorizzare calciatori poco utilizzati come Raspadori, che ora è al centro di tutto. Bisogna cercare di mantenere equilibrio, valorizzando il tutto. L’infortunio fa parte del gioco, siamo la terza squadra che ha subito meno infortuni del campionato. Significa che la metodologia funziona. Bisogna poi andare a vedere la carriera di un calciatore, se è sempre soggetto ad infortuni oppure no.
Per quello che vedo io a livello calcistico Raspadori può essere una seconda punta, un trequartista ed un interno di centrocampo offensivo di qualità. Raspadori corre più di dodici chilometri a partita, non è un esterno, lo metti in difficoltà e penso che ogni allenatore debba cercare di rispettare le caratteristiche dei propri giocatori. Se lo fai giocare per non rendere lui non rende e la squadra può subire un contraccolpo. Quando eravamo 4-3-3 lui era il vice Anguissa o McTominay.
Philip Billing
Billing è un calciatore che ha una grande struttura fisica, una buona tecnica e sono contento che abbia avuto possibilità di giocare. Quando arrivi a gennaio ti ritrovi in difficoltà perché affronti una nuova metodologia di allenamento ed affronti anche una nuova situazione tecnico-tattica. La partita di Como è servita a Philip. Oggi a differenza di pre-Como è un calciatore per cui non mi preoccupo di schierare in campo. Lui è un ragazzo serio e sono molto contento di come lavora”.